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Inter e Milan insieme a San Siro: i club aspettano solo il “prezzo”

Inter e Milan insieme a San Siro: i club aspettano solo il “prezzo”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

Cinque anni dopo, si torna all’origine. Inter e Milan ancora a San Siro, in un nuovo stadio unico, da costruirsi accanto al Meazza. In un percorso costellato di svolte e bluff reciproci: è questa, però, la soluzione da considerarsi al momento più probabile. Soprattutto, è questa l'ipotesi prospettata lo scorso martedì al ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e ad Andrea Abodi, ministro per lo Sport e per i giovani, nell'incontro tenuto a Roma con il sindaco di Milano, Beppe Sala, le delegazioni di Inter e Milan, nonché la soprintendente lombarda, Emanuela Carpani.

La novità si lega alla decisione, maturata a settembre, di scartare l'ipotesi di una ristrutturazione del Meazza, ritenuta troppo poco conveniente nel rapporto costi/benefici. Il passaggio chiave è l'acquisto dell'area di San Siro da parte di Inter e Milan: in questo modo, si potrebbe superare l'ostacolo rappresentato dal vincolo imposto dalla Soprintendenza sul secondo anello, che diventerà effettivo dal 2025 e ha diverse gradazioni a seconda che l'impianto sia di proprietà pubblica o privata. Nel primo caso, escluderebbe la demolizione del Meazza, possibile viceversa nella seconda ipotesi, a patto di conservarne le vestigia storiche.

Il prossimo step è legato alla valutazione economica dell'area, che come detto diventerebbe di proprietà delle società e non sarebbe in concessione quasi secolare come per esempio è accaduto a Torino con la Juventus. La stima è di competenza dell'Agenzia delle Entrate ed è attesa fra fine ottobre e inizio novembre. A quel punto, Inter e Milan valuteranno se l'investimento è consono ai propri programmi e se saranno state rispettate le altre esigenze, legate ai tempi di realizzazione delle opere e alla possibilità di rifunzionalizzare la struttura del Meazza.

Sul tema è intervenuto nelle scorse ore lo stesso Sala, chiarendo che l'ex Meazza non sarebbe dedicato a eventi legate a concerti o partite, ma ne andrà conservata la memoria. Tante le ipotesi, da attività commerciali a un'area di parcheggio, a seconda di quanta parte delle strutture storiche del secondo anello sarà da conservare.

Sullo sfondo, restano i rispettivi piani alternativi: San Donato Milanese per il Milan e Rozzano per l'Inter. Per quanto riguarda i nerazzurri, la centralità del nuovo stadio è certificata anche dalla partecipazione di esponenti della nuova proprietà Oaktree all'incontro con Giuli e Abodi, definito un "fatto storico" dal presidente interista Giuseppe Marotta. Il club rossonero si è spinto più avanti, avendo già acquistato i terreni del comune dell'hinterland milanese su cui dovrebbe insistere l'eventuale stadio in "solitaria". Negli ultimi giorni, l'amministrazione comunale ha però chiesto aggiornamenti alla società, proprio alla luce della possibile svolta su San Siro, incassando la risposta del numero uno rossonero, Paolo Scaroni, che ha spiegato di considerare tuttora San Donato la strada maestra per il Milan. "Certe dichiarazioni sono da comprendere - ha chiosato Sala - la svolta ci sarà quando le due società presenteranno le manifestazioni d'interesse". A quel punto, il sindaco milanese si aspetta che i club abbandonino anche formalmente i propri piani B e si concentrino su San Siro. Non è escluso che, in questo dejavu di quando è iniziato il percorso condiviso oggi nuovamente d'attualità, torni di moda "La Cattedrale" dello studio Populous, che nel 2021 era stato considerato il progetto definitivo.

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