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Canzi: "Perché ho accettato la Juventus Women? Perché non avrei dovuto, rispondo io"

Canzi: "Perché ho accettato la Juventus Women? Perché non avrei dovuto, rispondo io"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 19:19Calcio femminile
di Claudia Marrone

Come si legge sul sito centotrentuno.com, nel corso dell'ultima puntata della loro rubrica 'Non è il GioveDì', dedicata non solo alle sarde impegnate nel Girone G di Serie D ma più in generale alle squadre isolane, è intervenuto l'attuale tecnico della Juventus Women Max Canzi, che in Sardegna ha trascorso sette anni tra le giovanili del Cagliari e la prima squadra rossoblù come vice di Zenga e l'Olbia. Poi l'approdo al Pontedera, e infine il salto nel club bianconero, che ha segnato il suo ritorno al calcio femminile dopo gli esordi nel campionato di Serie A 2000-2001 quando allenava la squadra femminile della GEAS;

Queste le parole del mister: "Mi hanno cercato e non me l’aspettavo. Quando mi ha chiamato la Juventus mi ha proposto un progetto bello, interessante e di alto livello sia in campionato che in Europa. Ero legato al Pontedera con due anni di contratto e ho chiesto di liberarmi perché questa è un’opportunità che capita poche volte nella vita. Sono contento di questa scelta, sono capitato in un mondo bello e diverso e di alto livello”.

Canzi ha poi proseguito: "Mi ha stupito la possibilità per un allenatore di incidere tanto nel calcio femminile. A livello di applicazione, per le idee di calcio che si cerca di dare, ho trovato un’applicazione maggiore rispetto ai maschi. Anche in termini di sopportazione della fatica. Questo dà la possibilità a un allenatore di poter incidere tanto nella sua squadra. Come in tutti gli sport non va paragonato alla stessa disciplina all’equivalente maschile. A ogni modo l’impatto è stato buono, i risultati aiutano tanto. In Europa abbiamo pescato il Paris Saint-Germain, semifinalista della Champions l’anno prima, nella fase delle qualificazioni e siamo riusciti a conquistare l’accesso ai gironi. Il primo obiettivo è stato centrato. Il secondo è quello di giocarci il campionato fino alla fine e di ottenere una posizione tale che ci permetta di conquistare la qualificazione in Champions".

Conclude: "Perché ho fatto questa scelta? Perché non avrei dovuto farla rispondo io. Questa per me è un’esperienza nuova a un livello che per blasone del club e competizioni, nel mondo in cui provenivo io, detto sinceramente sarebbe stato difficile arrivarci. La visibilità, quindi la risonanza, è nettamente superiore in un ambiente come la Juventus Women rispetto alla Serie C. C’è una rilevanza a livello europeo e nazionale nettamente differente. Le pressioni ci sono e sono elevate”.

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