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Fiore: "Sono stato vicino all'Inter ai tempi di Valencia". E su Ranieri: "Mi è rimasto il rammarico"

Fiore: "Sono stato vicino all'Inter ai tempi di Valencia". E su Ranieri: "Mi è rimasto il rammarico"TUTTO mercato WEB
venerdì 11 aprile 2025, 14:00Serie A
di Tommaso Bonan

Stefano Fiore, ex giocatore tra le altre di Parma, Udinese, Lazio e Fiorentina, è stato il protagonista del nuovo episodio di Storie di Serie A su Radio TV Serie A: "Il mio idolo? Roberto Baggio è stato il giocatore che ho apprezzato di più. Poi ho avuto la fortuna di giocare con tanti altri, però quando ero bambino sicuramente era il mio esempio".

Il giocatore che gli assomiglia. "Oggi in Serie A un giocatore che mi piace tanto, non tanto come percorso ma come presenza in campo, che secondo me mi somiglia tantissimo è Reijnders. E' un giocatore fortissimo, che sa fare tante cose. Gli auguro di non sperimentare altre posizioni di campo (ride, n.d.r). Come caratteristiche mi ci rivedo abbastanza, anche se io ho fatto un altro tipo di percorso e venivo sballottato spesso in ruoli che non erano propriamente i miei, che però per caratteristiche riuscivo a fare, anche se non in maniera egregia dappertutto".

Il Valencia. "Forse non rifarei le stesse scelte, però in quel momento storico, con i presupposti che c'erano, non rimpiango di averla fatta. Perché c'era un allenatore che mi aveva voluto a tutti i costi, Ranieri, che aveva in mente un progetto ambizioso, anche se forse poi visti i risultati che ha ottenuto, di difficile realizzazione. Voleva rinnovare una squadra che era fortissima, che aveva vinto, che però secondo lui era arrivato alla fine di un ciclo. Voleva inserire, secondo me, troppi italiani nello stesso momento in una squadra molto unita con tanti spagnoli che stavano insieme da tanti anni. Non era facile. Quindi alla fine, sia per lui che per la stragrande maggioranza di quei giocatori di quell'anno, non fu una stagione da ricordare".

Il rapporto con Ranieri. "Mi è rimasto tanto rammarico, perché poi l'idea iniziale era quella di tornare a giocare nel mio ruolo, cosa che non è mai successa. E quando lui mi disse "guarda che io ti prendo per farti tornare a fare quello che vuoi fare", fu la chiave per convincermi. E poi avevo voglia anche di questa esperienza, la Spagna è un bellissimo paese con un calcio tecnico adatto alle mie caratteristiche. Con lui poi ho parlato ma sempre con grande rispetto. Anzi, quando lui è stato poi allontanato, io l'ho chiamato per manifestargli il dispiacere, perché quando un allenatore viene esonerato non è mai una bella cosa né per lui né per i giocatori. Avrei voluto un altro confronto, perché credo che siano rimaste in sospeso alcune cose, e se un giorno ci sarà la possibilità volentieri".

Interista mancato. "Mi sono innamorato dell'Inter grazie allo Scudetto del 1988 di Trapattoni. Sono comunque felicissimo della mia carriera. Ho realizzato quello che volevo, in tanti non possono dire lo stesso. Sono stato vicino all'Inter nella stagione in cui ero a Valencia e a gennaio ci fu un contatto con Mancini all'Inter. Sembrava potesse concretizzarsi uno scambio con Van Der Meyde. Non si concretizzò.

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