È nata la Superlega! Ad Sassuolo: "Si rischia di uccidere la Serie A. Pensiero che non ci piace"
Il calcio è nel caos, dopo la creazione della Superlega da parte dei grandi club europei, e a Radio Rai, l'amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha parlato di questo dando la sua opinione su ciò che sta accadendo: "Era un po' che si covava questa idea, adesso stiamo cercando di capire come potrebbe svilupparsi e oggi pomeriggio abbiamo una riunione in Lega dove spero che i diretti interessati ci spiegheranno bene cosa si intende per Superlega. Quello che ascoltiamo in queste ore sono pensieri che a noi non piacciono. Chi aderisce a questo progetto ha una grande responsabilità perché rischia di uccidere il nostro campionato. Cerchiamo di capire ma si prospetta qualcosa di non piacevole".
Ora si capisce perché è naufragato il progetto relativo ai fondi di investimento in Serie A.
"In Lega c'è grande conflittualità su tutto. Abbiamo discusso per tanto tempo sui fondi di investimenti, sui diritti tv. Addirittura l'altro giorno 7 società hanno sfiduciato Dal Pino. Adesso tutto questo può avere una spiegazione, non stiamo facendo nulla di buono, siamo in un momento di grande difficoltà e sicuramente anche il fatto di aver perso tanto tempo dietro agli studi per aderire ai fondi ci fa capire oggi che c'era un altro progetto che stava nascendo. Siamo stati presi anche in giro, perché non c'è stata chiarezza. Chi comanda le società di calcio che hanno aderito alla Superlega dovrebbe anche essere più onesto".
I grandi club potrebbero fare da soli una parte del calcio?
"Credo che oggi fare calcio sia molto difficile. La ripartizione dei diritti tv porta a un divario importante tra i grandi club e i medio piccoli. Avere un bilancio sano è un'impresa e riuscirci è una vittoria che vale come la Champions League. Il sistema sicuramente va rivisto, le grandi hanno più perdite in questo momento, ma nello sport e nella vita ci deve essere meritocrazia. Pensiamo sempre a numeri e denaro, essere troppo avidi è un problema. Il calcio è passione, abbiamo una storia e una cultura che altri non hanno. Oggi ci mancano i tifosi e la rivalità. Ci manca il cuore. Se pensiamo solo all'aspetto economico allora è bene che il calcio lo facciano altri. Noi come Sassuolo non siamo interessati, si rischia di perdere la passione. Il calcio deve essere sport, divertimento e unione".
Cosa penserebbe Squinzi di tutto questo?
"Che lo sport non deve essere visto solo sotto l'aspetto economico. Sarebbe deluso da questa situazione. Una piccola deve avere il sogno di battere una grande".
Rovesciando la questione: una Serie A senza le grandi potrebbe dare più spazio alle società di media fascia?
"Non credo. Penso che stravolgere la storia di questo campionato non sia facile. Il nostro campionato perderebbe l'interesse sotto tutti gli aspetti. Ci sarebbero investimenti inferiori, anche gli stessi calciatori ne risentirebbero. Vorremmo anche qualche partita in meno per creare spettacolo ma in questo modo non sarebbe possibile. È un peccato, si rischia di rovinare un qualcosa che è stato costruito nel corso degli anni e si darebbe vita a tante battaglie legali che non finirebbero mai".
Come si costruisce una grande squadra?
"Abbiamo la fortuna di avere una grandissima proprietà che ci permette di lavorare. Abbiamo costruito un gruppo di lavoro libero di lavorare. Abbiamo poi un grande mister e ottimi giocatori. Tutto questo insieme ci permette di fare bene".
Dimenticando la Superlega: avete un accordo con la Juventus per Locatelli?
"Assolutamente no, non c'è nessuna intesa. Locatelli per noi è importantissimo, ha richieste sia in Italia che all'estero, soprattutto. Aspettiamo, perché se va avanti questo progetto vuol dire che le big incasseranno più soldi e ci rifaremo sulle grandi. Andremo a recuperare tutto il tempo che ci hanno fatto perdere con discussioni sul nulla. Mi dispiace anche per il presidente della Lega Serie A Dal Pino che è stato sfiduciato ma è una persona seria che ha svolto un grande lavoro".
Dopo 9 scudetti di fila della Juve veramente c'è chi pensa che le piccole possano tornare a vincere campionati?
"Noi ci divertiamo sicuramente, porto ad esempio l'Atalanta che ha i mezzi per provare a vincerlo, ha tutte le possibilità".
Il futuro di De Zerbi?
"Non ho dubbi che possa avere richieste dai grandi club, è un allenatore forte. Presto parleremo con lui, la nostra intenzione è di continuare insieme, ci intendiamo velocemente perché abbiamo un grande rapporto. De Zerbi è un grande uomo e la decisione, qualora dovesse cambiare, guarderebbe tante cose, per ultimo l'aspetto economico".