De Rossi racconta: "Mondiale 2006 qualcosa che rimarrà. Abbiamo un gruppo whatsapp"

In occasione della consegna del Premio "Asi Sport e Cultura" Gesto Etico al Coni, Daniele De Rossi ha esordito sul palco per sensibilizzare le persone presenti sull'evoluzione della nuova generazione a stretto contatto con internet e i social, ma non solo, mentre il calcio non ha perso i suoi valori fondanti: "I ragazzi dobbiamo staccarli dalla noia dei social network, dalla Playstation, da tutte quelle cose che appesantiscono e rallentano i nostri figli. Ne ho tre, uno che più o meno ho lasciato a casa a giocare alla Playstation, non sono un padre sui generis (ride, ndr). È uno sport troppo importante, uno sport che a noi sportivi, a prescindere dal livello e dalle vittorie... ti cambia la vita, ti cambia il modo di stare insieme agli altri. Soprattutto gli sport di gruppo sono fondamentali per far crescere un ragazzo in maniera più sana, per fargli instaurare la vita di gruppo, sconfitte e vittorie. Tutto quello che c'è dietro".
Quasi al ventennale del Campionato del Mondo del 2006, ci sono già festeggiamenti in vista?
"No, noi abbiamo un gruppo Whatsapp - ha raccontato l'ex allenatore della Roma dal palco - che è abbastanza dormiente, esiste solo per farci gli auguri (ride, ndr). Tipo da calendario che ci ricorda quando è il compleanno di qualcuno. Ogni volta che ci vediamo ci promettiamo di organizzare qualcosa, di vederci, abbiamo usato pochi messaggi per festeggiare il mister e ci ha fatto tanto piacere. Ci siamo resi conto di quante poche volte organizziamo qualcosa, nonostante sia difficile, ma abbiamo vissuto qualcosa insieme che rimarrà negli anni e per i giocatori che siamo stati tra quelle mura in quel mesetto e mezzo".
