Ancelotti: "Zero offerte dall'Arabia. Milan? Competere in Europa con pochi soldi è dura"
Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, in una lunga intervista a Radio Serie A si è soffermato su parecchi temi: "Io mi diverto ancora ad allenare, mi piace allenare giorno per giorno, trovare soluzioni nuove per la squadra, stare coi giocatori. Ogni anno ci sono cose nuove che puoi portare all'interno di una squadra. Una cosa che cambia anno per anno è l'età, ma per il resto rimane tutto uguale. E' verro che è cambiato anche il calcio dal 1995 ad oggi, ma questo ti spinge ad aggiornarti, a trovare nuove idee e metterle a disposizione della squadra.
Un bilancio della carriera.
"Vivo alla giornata, quindi non faccio bilanci. Ogni giorno ho molte cose a cui pensare, resto molto attivo, per cui non ho tempo per fare bilanci. Se c'è una data per smettere? La data è fissata: il 1° luglio. Di quale anno devo deciderlo ancora. Se sarà il 2026? No, non ho ancora deciso l'anno".
A quante offerte dall'Arabia Saudita ha detto di no?
"No, offerte dirette mai avute. Ma io sto bene a Madrid e tutto il mondo lo sa".
Il Milan può tornare a vincere la Champions League?
"E' difficile, perché oggi nel calcio l'aspetto economico è molto importante. Competere con le squadre che hanno potenzialità economiche più grandi delle tue è difficile. Se non puoi comprare i giocatori più cari che ci sono sul mercato devi fare una programmazione molto più a lungo termine. Il Milan quest'anno ha preso calciatori di ottimo livello, ha migliorato la qualità della rosa, ma competere ai massimi livelli in Europa è difficile".
Brahim Diaz come l'ha ritrovato?
"L'ho ritrovato migliorato fisicamente, è molto più cattivo, molto più potente. L'esperienza al Milan gli è servita molto".
Sull'addio di Maldini al Milan.
"Il milanista per forza di cose è affezionato a Paolo Maldini, soprattutto un milanista come me che l'ha avuto da capitano come allenatore. La sua uscita dal club porta delusione, ma ovviamente il Milan va avanti. Resta il dispiacere che una bandiera come lui si allontani dal Milan. Il suo futuro lo deciderà lui, ma per le conoscenze che ha e l'esperienza che e la serietà che ha Maldini può fare di tutto nel mondo del calcio".
Un ricordo di Berlusconi.
"E' stato un grande innovatore, io l'ho conosciuto quando sono arrivato al Milan, era un grande motivatore e una visione che nessuno aveva. E' sempre stato molto vicino a me, l'esperienza con lui sia da calciatore che da allenatore per me è stata fondamentale".
Su Mourinho e il legame con la Roma.
“Il feeling immediato che si è creato tra Mourinho e la tifoseria della Roma non mi stupisce, perché è Mou è schietto, onesto e un grande allenatore, quindi è riuscito a costruire una fantastica connessione con i tifosi e questo è sicuramente molto positivo, poi lui è riuscito a portare a casa successi importanti con una squadra che non era considerata tra le migliori”.
Sulla Serie A.
"In Spagna la Serie A è sempre un campionato molto seguito perché ci sono tante squadre importanti. Qui è più seguito della Premier League. Scudetto? Ci sono quattro squadre in prima fila: Napoli, Milan, Inter e Juventus. Poi in seconda fila Roma, Lazio, Atalanta e Fiorentina proveranno a rimanere lì. Quest'anno la Juventus, che noi abbiamo incontrato negli Stati Uniti, con il fatto che non ha competizione europee da disputare può essere una squadra pericolosa".
Stupito dallo Scudetto del Napoli?
"Il Napoli ha fatto un cambio generazionale forte, riuscendo a comprare dei giocatori importanti, soprattutto uno degli attaccanti più forti in Europa, che è Osimhen. E questo cambio radicale gli ha permesso di vincere".
Avete mai fatto un pensierino a Osimhen?
"No, perché credo che la società abbia pensato che si potesse ovviare all'assenza di Benzema con l'acquisto di Bellingham".
Si è mai dato una spiegazione sulla fine della sua esperienza a Napoli?
"A Napoli è successo quello che succede quando non crei un rapporto di fiducia tra le componenti. E quindi tra allenatore, squadra e società. Quando questo non si crea. Se mi dispiace? No, sono cose che succedono".
Spalletti c.t. è la scelta giusta?
"Sì, perché Spalletti ha l'esperienza e le conoscenze per lottare per la qualificazione agli Europei e ai Mondiali. I problemi con De Laurentiis? Se lui si siede sulla panchina della Nazionale significa che firma un contratto e che può firmare questo tipo di contratto. Luciano ha un grande obiettivo, che è tirare su l'Italia che ha avuto difficoltà con la mancata qualificazione al Mondiale. Ovviamente per l'Italia non è così semplice perché nell'ultimo periodo c'è stata una mancanza di qualità, di calciatori di livello, ma ora credo che stiano venendo fuori calciatori interessanti".
Perché Ancelotti non ha mai allenato la Nazionale?
"Perché mi piace allenare giorno per giorno".