German Burgos, lo storico braccio destro di Simeone. Esonerato due volte su due

È strano che qualcuno sia più conosciuto da viceallenatore che non da calciatore, soprattutto se hai giocato 35 volte con la Nazionale Argentina. Eppure per German Burgos, il Mono, è andata davvero così. Nella sua carriera ha difeso la porta di grandi club, come il River Plate, ma anche il Maiorca di fine millennio - decisamente una discreta squadra, giocando anche in Coppa delle Coppe - oppure l'Atletico di Madrid, anche se era una versione decisamente minore rispetto a quella attuale. Nel suo palmares una Copa Liberadores, ma anche quattro tornei di Apertura con il River e uno di Clausura, oltre a una Supercopa Sudamericana.
Un discreto portiere, insomma. Eppure da viceallenatore è diventato un'icona, forse per la usa amicizia con Diego Pablo Simeone negli anni in cui l'Atletico Madrid ha raggiunto - e perso - per due volte la finale di Champions per un'incollatura, contro il Real Madrid. "Yo no soy Tito. Yo te arranco la cabeza!" La frase probabilmente più celebre. Si riferiva a Tito Vilanova, compianto ex allenatore del Barcellona, ed era riferito a José Mourinho. "Non sono Tito, io ti stacco la testa". Non era una frase a caso, visto che quando giocava nel Maiorca rifilò un pugno a Serrano dell'Espanyol prendendo 11 giornate di squalifica. Fra l'altro quando giocava nel River Plate fondò pure una band, i "The Garb", con cui incise due album.
Ora i suoi rapporti con Simeone sono più freddi di prima. Forse perché ha tentato la strada solitaria, lasciando l'Atletico di Madrid per il Newell's Old Boys. Non è andata benissimo, anzi. Poi ci ha provato in Europa, stavolta con l'Aris Salonicco, peggio di andare di notte (durato fino ad agosto 2022). Proprio oggi Burgos compie 54 anni.
