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Gary Medel, il cagnaccio della generazione d'oro cilena. All'ultimo tango in Brasile

Gary Medel, il cagnaccio della generazione d'oro cilena. All'ultimo tango in BrasileTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 3 agosto 2023, 05:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Il Cile ha vissuto il momento più alto e quello più basso della sua storia calcistica. Perché è indubbio che la generazione nata nella seconda parte degli anni ottanta sia probabilmente la migliore di sempre. Anche di quella che ha organizzato il Mundial nel 1962 - diciamo fra alcune situazioni poco edificanti, ma questo è un altro discorso - considerate le due Copa America vinte fra il 2016 e il 2017, entrambe a discapito di un'Argentina che poteva contare sul migliore di tutti i tempi e su un attacco praticamente atomico.

In tutto questo l'equilibratore era un centrocampista difensivo bassino, non eccessivamente tecnico ma stupendamente tattico e pratico. Gary Medel riusciva a coniugare forza fisica a quella cattiveria nell'andare a ricercare il pallone per poi porgerlo ai compagni più dotati tecnicamente. Come Vidal, oppure Alexis Sanchez, oppure Aranguiz. Vero è che in quelle situazioni Gary Medel ha giocato più da difensore centrale, adattato. Ed è stranissimo che chi è alto solamente 171 centimetri possa disimpegnarsi in un ruolo che vede solamente marcantoni e gente che supera abbonamento il metro e ottantacinque. Misteri e bellezze del calcio.

Nondimeno, Medel ha avuto un'ottima carriera anche a livello di club. Dall'Universidad Catolica è passato al Siviglia, crocevia di sudamericani. Ha provato l'avventura al Cardiff City, senza molto successo, poi l'Italia con l'Inter, due anni di Turchia al Besiktas, altri quattro al Bologna quando sembrava sul viale del tramonto. Non era così, visto che il quadriennio è stato più che positivo. Ora c'è l'ultimo tango, in Brasile, al Botafogo. Oggi Gary Medel compie 37 anni.

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