Davide Calabria, capitano che non sarà confermato. È in scadenza a giugno
Nessuno è profeta in patria, o quasi. Nemmeno Davide Calabria, difensore di proprietà del Milan, che in rossonero è cresciuto sin dalle giovanili, fino a diventarne il capitano. Forse non il simbolo, perché è sempre stato contestato dai propri tifosi - gli stessi che si lamentavano di De Sciglio - e che dai tempi di Maldini e Costacurta non hanno un vero e proprio idolo che arriva dal settore. Forse è proprio questo il paradigma: chi sale in prima squadra crescendo viene sottovalutato, anche se nel corso degli anni riesce a dimostrarsi di un discreto livello.
Calabria non è Cafù o Thuram. Però nelle sue undici stagioni di Milan ha giocato 264 partite fra campionato, Champions, Europa League e Coppa Italia, arrivando anche alla Nazionale. A ogni errore però c'è una sottolineatura, con la sensazione che non sia mai titolare fino in fondo. Quest'estate è arrivato Emerson Royal che, di fatto, gli ha tolto il posto pur non convincendo moltissimo, quasi a riprova che sia meglio arrivare da fuori per cercare di avere più credito rispetto a chi c'è già.
Così il rinnovo sembra lontano, lontanissimo. Calabria voleva un adeguamento dell'ingaggio, ma il Milan non ha intenzione di offrirgli altro che il suo stipendio che già prende ora, intorno ai 2,5 milioni di euro. Difficile, insomma, che arrivi la riconferma. Oggi Davide Calabria compie 28 anni.