Albania agli Europei, il presidente Duka: "Non vogliamo l'Italia ai gironi"
Grande impresa dell'Albania, che ha ottenuto il pass diretto per i gironi di Euro 2024 vincendo il proprio raggruppamento di qualificazione. Una nazionale, quella guidata dal brasiliano Sylvinho, che partirà tra l'altro due fasce sopra l'Italia nel sorteggio, in seconda. Di questo e di temi collegati anche al nostro campionato, una vera e propria fucina per la nazionale albanese, in esclusiva con il presidente federale Armand Duka, che ricopre anche l'incarico di vicepresidente UEFA da settembre: "Sono felice, lo siamo tutti. Abbiamo fatto bene, siamo qualificati e felicissimi. La prima volta è stata bella, ma anche questa... Abbiamo fatto un percorso molto buono, tenendo dietro squadre come Repubblica Ceca e Polonia".
Un grande artefice è stato senz'altro il ct, Sylvinho.
"Quando ci siamo qualificati il mister era euforico. Ha concluso un buon lavoro, ha raggiunto l’obiettivo e ne aveva tutte le ragioni. Vi dico sinceramente, nulla arriva per caso. Ci vuole il sacrificio, i giusti programmi. Senza non arrivano i risultati, questi sono frutto di tutto ciò. La regia è sua, però devo parlare bene anche di Doriva, ha giocato in Italia, è un esperto che ha aiutato molto. Lui come Zabaleta, hanno costruito un gruppo compatto".
Come nasce questa scelta?
"A me i brasiliani non sono mai piaciuti troppo come allenatori, quando me l’hanno proposto non ero troppo convinto, ma l’ho incontrato e quando abbiamo parlato di progetti ci siamo piaciuti. Non dico un innamoramento... Oggi comunque è un’operazione riuscita. Lui così bene come con noi non aveva mai fatto".
Nell'ultimo giro di convocazioni avevate sette giocatori di Serie A: Berisha, Djimsiti, Ismajli, Hysaj, Asllani, Ramadani, Bajrami.
"Il legame tra il calcio albanese e quello italiano è forte. Abbiamo tanti ragazzi in Italia, ci sono quasi 14mila calciatori albanesi registrati nel vostro paese, quasi gli stessi che ci sono in Albania. A quelli dell’elenco va aggiunto anche Cuni, del Frosinone, o Berisha del Lecce che per ora gioca in U21 ma è quasi pronto a fare il passo. E poi vi dico Shpendi, che gioca all’Empoli".
Uno dei più rappresentativi è Hysaj.
"Sì, lui ha giocato a livelli alti, ma dico anche Djimsiti che è il nostro capitano".
Una speranza vostra e dell'Inter si chiama Asllani.
"Buon calciatore, di prospettiva. Ha solo 21 anni, può diventare un grande giocatore... Un top. Ci ha aiutato molto, ha giocato quasi sempre e l’ha fatto benissimo. Nelle Far Oer ha anche segnato un gran bel gol".
E Bajrami?
"È un gran giocatore, tecnico, il più tecnico della nostra squadra. Guardate che gol ha fatto in Repubblica Ceca, un pareggio decisivo, siamo rimasti in gara. E abbiamo altri ragazzi molto bravi, segnatevi il nome di Mitaj, gioca in Russia ma può diventare un top".
Sa che Ramadani piace all’Inter?
"Lui è un brav’uomo ancora prima che un bel calciatore. Rappresenta il cuore della nostra squadra, corre tanto in campo sia in nazionale che col Lecce. Sono contento che stia giocando bene in Serie A".
Lo consiglierebbe ai nerazzurri?
"Non so se è già pronto, ma lui è forte ed è uno che corre tanto. Per me è sempre importante guardare prima la testa che i piedi, in questo è uno dei migliori".
De Biasi racconta che gliel'aveva detto, sareste passati.
"Al sorteggio mi ha detto che era facile, ma la verità è che il gruppo era molto difficile. Abbiamo sofferto, anche in Moldavia o contro di loro a Tirana. Oggi che è finito ci sembra facile, ma non lo è stato".
Che obiettivo avete per Euro 2024?
"Adesso arriva la parte difficile, incontreremo le squadre forti tutte insieme. Sulla carta arriviamo come una delle più deboli ma abbiamo voglia di andare oltre il gruppo. Non so dove arriveremo, ma le qualità per andare oltre ci sono. La festa è già finita, ci stiamo preparando per la Germania. Il mister ha fame. E non voglio incontrare l’Italia, è una squadra fortissima anche se non ha fatto grandissimi risultati ultimamente".