Estati fa poteva andare in Brasile, adesso Balotelli è sempre più solo e spera in un'offerta araba (per risorgere come la fenice)
Mario Balotelli è rimasto solo. Solissimo. Perché non solo non ha giocato nella partita vinta dal Sion contro il Vaduz, nella prima gara di Challenge League, la Serie B in Svizzera. Ma anche perché si allena a parte, senza i compagni, in attesa di quel che sarà. Si vocifera di un possibile ritorno in Turchia, ultimo campionato dove ha lasciato un segno tangibile della sua presenza, con il Trabzonspor pronto a fare un'offerta sia a lui che al Sion. Certo, sarà da capire quanto può essere una valutazione degna di questo nome, dopo avere avuto problemi con la dirigenza e con l'ambiente, oltre che con il campionato elvetico in generale. Mai integrato con la squadra, nemmeno convocato nel weekend, la sensazione è che sia arrivato al capolinea.
Chi può offrire un ultimo giro di valzer a Balotelli? Perché dopo avere avuto grosse problematiche più o meno ovunque dove sia andato, la Turchia è l'unico posto dove può esserci una proposta per cercare di rimanere in Europa. Il treno dei bei tempi è bell'e andato, anche se il nome e la fama lo precede, sia in senso positivo che in quello negativo. Perché i 18 gol con l'Adana Demirspor sono ancora negli occhi degli appassionati della Super Liga. Ma può darsi che sia stato il canto del cigno dopo le esperienze oscillanti in Ligue 1: benissimo i primi due anni con il Nizza, malissimo il terzo, poi altri otto gol con l'Olympique Marsiglia in solamente sei mesi.
In quel momento Mario Balotelli aveva di fronte una possibilità di scelta. Andare in Brasile, con l'offerta del Flamengo che gli consentiva di giocare la Libertadores ed essere di nuovo ai vertici di un continente, oppure scegliere la via più facile, cioè il Brescia. Il problema è che nessuno è profeta in patria, o quasi. Non lo è stato Super Mario, ritornato senza super poteri e forse ingombrante per quella che era la situazione di un club costruito per cercare la salvezza, con una punta di diamante ancora troppo grezza per potere essere trascinante. Poi il Monza di Galliani e Berlusconi, anche qui non proprio benissimo. Ecco, quello è stato l'ennesimo punto di svolta forse sballato per Balotelli: il Brasile era sì una situazione di possibile festa, ma anche di grandi partite e divertimento in campo.
Ecco, Balotelli non soffre di saudade perché in Brasile poi non ci è mai andato. Ora però essendo solo ha delle speranze limitate. Un'offerta turca, appunto, oppure un richiamo dall'Arabia, nella speranza di una proposta impossibile da rifiutare. Non sarà facile ed è una bella patata bollente, in un momento come questo. Balotelli, appunto, è preceduto dalla sua fama, bene o male che questa sia. A trentatré anni però il rischio è che serva il fisico per cercare nuovamente di stupire. Oppure una voglia nuova, che non ha mai avuto nel corso delle stagioni, quella di stupire per un'ultima volta. La scelta giusta non sarebbe quella di andare in Arabia. Da capire se, però, c'è una scelta oppure no, perché per risorgere come un'araba fenice ha bisogno di un'ultima opportunità nel calcio che conta.