Vainqueur testimone nel processo per pedofilia contro il suo scopritore: "Sono rimasto basito"

William-Jacques Vainqueur non ha lasciato il segno in Italia. Transitato a Roma nella stagione 2015/16, l'ex centrocampista francese - ritiratosi nel 2020 - ha disputato 16 partite con la maglia giallorossa, prima della cessione al Marsiglia. Oggi il suo nome è tornato alla ribalta per una spiacevole vicenda che lo vede parte in causa. Una storia agghiacciante, perché si è trovato coinvolto a sua insaputa in uno dei più grandi casi di pedofilia nella storia del calcio transalpino.

Da giovane, Vainqueur fu notato da un osservatore del Nantes, Ahmed Gueninèche, che è stato condannato nel 2022 a 18 anni di reclusione per stupro e violenza sessuale su minore: "Quando mi hanno rivelato tutto sono rimasto basito, è stato un vero choc. Mi hanno spiegato che usava il mio nome per raggiungere i suoi scopi con i bambini. Non avrei mai potuto sospettare tutto questo. La mia prima figlia, quando è nata, l'ho messa tra le sue braccia", ha detto Vainqueur nella lunga inchiesta de L'Équipe sul caso.

Gueninèche, in pratica, "sfruttava" il nome della sua scoperta più importante per adescare le sue vittime in cerca di gloria nel mondo del calcio. Un dato che inizialmente aveva portato gli inquirenti a sospettare che l'ex giocatore fosse complice. Così, Vainqueur ha deciso di testimoniare al processo: "Mi sono sentito in debito con tutte le vittime. Al processo riconobbi un ragazzo che avevo conosciuto durante un torneo. Un giocatore che ricordavo molto bene, che aveva un carattere forte. Gli ho detto che mi dispiaceva...".