Come è possibile non accettare la concessione del rigore di Anguissa su Dumfries?
A quattro giorni da Inter-Napoli non si placano le polemiche per il rigore fischiato per un fallo di Anguissa su Dumfries. E questa è una grande vittoria per Antonio Conte, perché ha tolto le pressioni alla sua squadra, comunque reduce da una prestazione discreta ma che vede le avversarie a un punto, dopo avere avuto la possibilità di allungare per ben due partite, prima contro l'Atalanta e poi con l'Inter. Pareggiare allo Stadium e a San Siro potrebbe portare un velato ottimismo, ma chi si illudeva che potesse esserci una fuga già da ora è rimasto (più che) deluso. Agire da parafulmine è una mossa intelligente, come fa Mourinho con le sue squadre - che spesso lavorano in pace - attirando su di sé i fulmine della critica.
In questo senso possiamo capire perché Conte ha detto ciò che ha detto sul Var. "Scusate se intervengo. Ma che significa che il Var non può intervenire se c’è un errore, ma che significa? Non capisco. A volte può intervenire: quando gli conviene intervengono quando non gli conviene non intervengono. Fatemi capire. Una decisione dell’arbitro può cambiare una partita di questo genere, e il “var non può intervenire”. Ma cosa significa?".
La realtà è che non c'è un errore. Anguissa va dritto sulla gamba di Dumfries, creando un contatto abbastanza evidente, per cercare di nascondergli la palla. A quel punto bisogna andare d'accordo: o l'arbitro ha capacità di discernimento soprattutto nella dinamica e nella forza dei contatti, oppure riguardiamo tutto con il rallenty, dove essere sfiorati può portare al rigore oppure colpiti in pieno fa continuare il gioco e cambiare idea. D'altro canto ci lamentiamo dei fuorigioco di dieci centimetri che, da regolamento, sono fuorigioco. Quando qualcosa è soggettivo, come l'intensità del contatto Anguissa-Dumfries, le polemiche ci saranno sempre. Per mascherare i problemi della propria squadra.
Tanto più che il rigore non ha cambiato il corso della partita.