L'entourage di Al-Khelaifi risponde a Rabiot: "Ora sono colpa sua anche i cori dei tifosi?"

Era l'uomo più atteso del Classique giocato ieri l'altro e perso dal suo Marsiglia per 3-1. Adrien Rabiot è tornato da ex al Parc des Princes e ovviamente non è stato accolto bene dai tifosi del Paris Saint-Germain, con insulti verbali e striscioni censurabili nei quali è stata coinvolta anche sua madre - e agente - Veronique. Lo speaker più di una volta ha invitato il pubblico a non intonare cori nei confronti del calciatore e di levare i drappi esposti nel settore più caldo del tifo parigino, dal testo chiaramente offensivo: "Lealtà per gli uomini, tradimento per le p*****e. Tale la madre, tale il figlio".
L'ex giocatore della Juventus all'indomani aveva reagito a questo episodio e attaccando duramente Nasser al-Khelaïfi, ritenuto colpevole di aver permesso che tali striscioni venissero esposti nello stadio: "Insultare una madre e un padre defunto... Tutto ha un prezzo, un giorno", ha scritto il centrocampista in un messaggio pubblicato su Instagram. "Nasser, puoi avere tutti i soldi del mondo, e anche di più, ma la classe non si può comprare".
Oggi arriva un altro episodio della telenovela. E cioè la replica di Nasser Al-Khelaifi, tramite il suo entourage. "È incredibile, ora Nasser è addirittura colpevole dei cori dei tifosi. "Preferiamo restare eleganti e non rispondere ", ha dichiarato il clan del presidente parigino sulle colonne del quotidiano L'Équipe.
