Era il gol d'addio? Alexander-Arnold: "Non ne parlo". Immagine iconica con la maglia del Liverpool

Non è stato il gol-Scudetto, per colpa della vittoria dell'Arsenal sull'Ipswich Town che ha rimandato la festa almeno di una settimana, ma quello di Trent Alexander-Arnold al Leicester è stato comunque un gol "speciale", come lo ha definito il suo allenatore Arne Slot. L'olandese si riferiva al momento vissuto in campo dal suo giocatore con i tifosi che lo amano e non smettono di dimostrarglielo, soprattutto ora in cui i rumors su un possibile approdo al Real Madrid a parametro zero in estate si fanno più intensi.
Certo è che l'immagine regalata dal terzino inglese è destinata a restare iconica per i supporters dei Reds: gol decisivo nel quarto d'ora finale, poi maglia appesa sulla bandierina del calcio d'angolo e lui che esulta ad un metro da essa, a torso nudo. Quasi ad onorarla, a salutarla.
Magari non sarà così e magari il club riuscirà a convincere anche lui, dopo Salah e Van Dijk, a rinnovare il contratto in scadenza ed a rimanere. Ad oggi il ventiseienne, dopo aver collezionato la sua 350esima presenza con la squadra della sua infanzia, non ha dato alcun indizio sulle sue intenzioni.
Le parole di Alexander-Arnold a fine partita sul futuro
Queste le sue parole a fine partita: "Ho detto per tutta la stagione che non avrei parlato della mia situazione. Non entrerò nei dettagli. Ma giornate come questa sono sempre speciali. Segnare gol, giocare, vincere, vincere titoli: sono momenti speciali per me e sono felice di fare la mia parte".
Anche l'allenatore del Liverpool, Arne Slot, è stato cauto, affermando: "La mia unica risposta valida è parlare del suo gol. Tutta l'attenzione dovrebbe essere rivolta a quello, e a tutte le cose positive che ha fatto per questo club in così tanti anni. È incredibile se si impegna. Oggi sa quando conta di più, può dare qualcosa in più e questa è una cosa che solo i giocatori più forti, più forti, più forti hanno".
