Corruzione e frode fiscale, terremoto Benfica: rischia di essere bandito fino a 6 anni
Il Benfica naviga in un mare in tempesta. Il "caso e-mail", così ribattezzato in Portogallo, riguarda l'accusa di "corruzione e frode fiscale" per la presunta compravendita di diversi giocatori da parte del club lusitano tra il 2016 e il 2019. Un fatto che, se venisse condannato, potrebbe portare anche all'esclusione dalle competizioni sportive dai 3 mesi ai 6 anni su richiesta della Procura.
L'accusa sostiene che l'ex presidente Luís Filipe Vieira e il precedente consulente legale del Benfica, Paulo Gonçalves, abbiano dirottato milioni di euro grazie al trasferimento fittizio di tre giocatori, tutti brasiliani. Richiedono infatti 900mila euro al Benfica per profitti illeciti, mentre la Procura si è messa di mezzo per richiedere l'interdizione dall'esercizio di qualsiasi attività sportiva di 11 imputati - tra cui Filipe Vieira e Paulo Gonçalves. In caso di condanna, la pena andrebbe da uno a 5 anni, cosicché Vieira venga impossibilitato nel ricandidarsi alla presidenza del Benfica in tempi brevi.
Ma Rui Costa? Già, l'attuale presidente delle Aquile è stato assolto. Ma non è tutto: all'ex fuoriclasse del Milan è stato domandato di testimoniare contro il Benfica. Nel frattempo la società lusitana, nel pieno del caos, ha rotto il silenzio e trasmesso un comunicato ufficiale per prendere posizione sull'accaduto.
Il comunicato ufficiale
"Il Benfica e i suoi avvocati analizzeranno nel dettaglio l'accusa che è stata loro notificata oggi e che ritiene il Benfica responsabile di presunti atti attribuiti al suo ex presidente e a un ex consigliere.
Prenderanno una posizione processuale a tempo debito, ma non c'è dubbio che Sport Lisboa e Benfica si difenderà, senza esitazione, da tutte le accuse infondate (e da quanto è già stato analizzato, sono infondate), così come da tutto ciò che colpisce o può aver colpito i suoi diritti e interessi".