"Aspettiamo 55 milioni di euro", ma il PSG tuona contro Mbappe: "Segni di malafede"

"Il procedimento è iniziato nel febbraio 2024 e, da allora, il PSG non ha adempiuto ai suoi obblighi contrattuali". Questa l'accusa ribadita dall'avvocato di Kylian Mbappé, Delphine Verheyden, in difesa del proprio assistito e riguardo il conflitto aperto con il Paris Saint-Germain per il mancato pagamento di una somma pari a 55 milioni di euro.
Non si è fatta attendere la risposta del club transalpino, tramite un portavoce intervenuto ai taccuini de Le Parisien: "Dopo aver ascoltato ancora una volta oggi un racconto fantasioso proveniente da un universo parallelo, il PSG continua a non comprendere il motivo per cui Kylian Mbappé non si rivolga al consiglio dei prud’hommes, che è l'unico tribunale competente per risolvere la disputa che lo oppone al suo ex club".
Divergenza di vedute tra il PSG e l'entourage legale di KM9, oggi al Real Madrid, come spiegato anche dal messaggero della società di Al Khelaifi: "I suoi avvocati sostengono che non sia un dipendente come gli altri. Il PSG, al contrario, ritiene che sia un dipendente come gli altri e che debba rispettare gli impegni chiari e ripetuti, pubblici e privati, che ha preso nei confronti del suo datore di lavoro, dopo aver beneficiato di vantaggi senza precedenti da parte del club per sette anni a Parigi. Fondamentalmente, è una questione di buona fede, onestà e lealtà, ma anche di rispetto per i valori e per l'istituzione del Paris e per i suoi tifosi".
Rincarando la dose nel finale, senza alcuna paura di dimostrare la propria posizione: "Tutte le procedure annunciate dagli avvocati di Kylian Mbappe non fanno che ritardare la risoluzione della disputa da parte del Tribunale del lavoro, davanti al quale il PSG è pronto a esporre tutti i fatti, le prove e le testimonianze che dimostrano l'esistenza di un accordo o meglio tramite una transazione, che il PSG chiede da più di un anno. Il club ribadisce il suo desiderio di arrivare a una soluzione amichevole, come è sempre stato favorevole, nonostante i ripetuti segni di malafede e il rifiuto totale del giocatore di qualsiasi mediazione".
