TMW RADIO - S.Sabatini: "Totti alla Roma come Zanetti all'Inter. Tre nomi per il dopo-Mourinho"
Santiago Sabatini, figlio di Walter Sabatini, autore e creatore del podcast sul calcio Il Caffettino, intervenuto a Maracanà.
Come nasce e perché il podcast che hai creato?
"Il Caffettino nasce dalla voglia mia e di alcuni amici di chiacchierare di calcio come si farebbe in un bar. Io ho avuto la fortuna di girare con mio papà tante piazze oltre Roma, sono cresciuto a pane e calcio ed è diventata la mia passione tanto che dopo l'università vorrei andare a Coverciano a fare il corso da direttore sportivo".
Da romanista cosa pensi di Mourinho?
"Il mister ha sempre fatto della comunicazione il suo forte ma ultimamente non mi trovo più molto d'accordo. Credo che lui stia facendo passare la Roma come una squadra e una società di sprovveduti, invece la Roma ha una storia anche prima di lui. Abbiamo vinto e qui sono passati i più grandi campioni. Quindi quando dice che prima di lui la Roma non era nulla non è vero. E poi il gioco della Roma non mi piace. Al netto del fatto che la sua storia parla per lui però non si vive solo di passato. Lui ha unificato l'ambiente, ma a Roma ormai non lo si può mettere in discussione e questo non mi piace".
A fine anno ci saranno molti contratti in scadenza, rinnoveresti Dybala?
"La Roma con Dybala è un'altra squadra io rinnoverei il contratto ma per la Roma 12 milioni sono tanti. Anche Mouriniho andrà in scadenza e credo anche Lukaku, la Roma non si può permettere ingaggi così onerosi".
Quanto ha condizionato la tua vita essere figlio di Sabatini?
"Tanto. Mi ha sempre affascinato la figura del direttore sportivo e più che altro la figura di mio padre. So che il paragone sarà duro ma spero che con lo studio potrò essere all'altezza".
Come hai vissuto il calcio a casa?
"Benissimo soprattutto il periodo del calciomercato. Mi ricordo quando venne Edin Dzeko a Roma. Mio padre me lo disse in anticipo facendomi giurare di non dirlo a nessuno. Poi successe una cosa divertente , dopo qualche giorno sentii sulla radio la notizia e chiamai subito mio padre per dirgli che non ero stato io".
Cosa pensi della situazione di Immobile?
"Immobile va trattato con rispetto per quello che ha fatto e per quello che potrà fare. Con il prossimo gol in trasferta raggiungerà un record. Di giocatori così ce ne vorrebbero di più. Periodi brutti si passano ma non va mai dimenticata la storia di un calciatore".
Totti alla Roma lo vedresti?
"Assolutamente si potrebbe ricoprire il ruolo come e quello di Zanetti all'Inter. È un campione assoluto e come tale farebbe comodo alla società.
Il suo ritorno sarebbe anche molto romantico e farebbe bene alla piazza. Però Totti lo vedrei bene adesso anche in Nazionale".
Il dopo Mourinho come lo vedi?
"Non riesco a trovare una figura che possa prendere il suo posto. Forse Italiano Thiago Motta o Farioli del Nizza con loro ricomincia un progetto nuovo e si perde quello che c'è. La Roma deve tornare in Champions".
Chi ha fatto fumare la prima sigaretta a Walter dopo la brutta malattia?
"Era a cena a Bologna con uno dei suoi più grandi amici Sinisa Mihajlovic, e fu proprio lui ad insistere perché accendesse la prima sigaretta dopo un anno di astinenza. E ad oggi penso che sia stato un bene perché papà dopo l'astinenza da sigarette non riusciva a parlare con una persona per più di cinque minuti, non poteva bere caffè perché il caffè gli ricordava le sigarette insomma c'erano degli automatismi difficili da gestire oggi fuma quella elettronica e le cose vanno meglio. Sinisa manca molto alla mia famiglia".