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Lores Varela e il futuro da ds: “Perinetti il mio modello. Marchetti il Totti dei dirigenti”

Lores Varela e il futuro da ds: “Perinetti il mio modello. Marchetti il Totti dei dirigenti”TUTTO mercato WEB
martedì 29 ottobre 2024, 11:04Altre Notizie
di Alessio Alaimo

Ignacio Lores Varela domenica ha appeso le scarpe da calcio al chiodo. La sua esperienza si è chiusa con il pareggio tra il suo Taranto e la Turris. Al termine della partita un discorso per salutare allenatore e compagni. Nel futuro dell’ex calciatore c’è una carriera da dirigente sportivo. Intervistato per la rubrica “A tu per tu” di TuttoMercatoWeb.com Lores Varela ha spiegato quali sono i suoi modelli da seguire nel futuro. “Vorrei iniziare un percorso da direttore sportivo. È una figura che - ha spiegato l’ex calciatore uruguaiano - mi è sempre piaciuta per come viene interpretata in Italia, sia per il modo di gestire che di guardare il calcio. A dicembre sosterrò l’esame. Intanto andrò a vedere partite, mi piacerebbe imparare al fianco di un dirigente più esperto”.

Il suo modello?
“Giorgio Perinetti. È storia, tradizione, vittorie. Per lui parlano i campionati vinti. L’ho vissuto da vicino in più occasioni, da Palermo a Siena fino ad Avellino. È un modello da seguire, il sogno per il futuro è diventare un direttore di grande livello come lui. Ho avuto la fortuna di conoscere anche Stefano Marchetti a Cittadella, vive il calcio in maniera viscerale e mi ha trasmesso tanto, lo vedo un po’ come il Francesco Totti dei direttori: tutti sanno che potrebbe fare la Serie A ma ha il suo sogno con il Cittadella, un esempio per tutti. Guarda molto calcio, conosce tutti i calciatori di tutte le categorie.
Quando sono arrivato in Italia ho conosciuto Sean Sogliano, un altro dirigente di livello. Ma ritengo un modello da seguire anche Luca Cattani che ho conosciuto a Palermo e ha scoperto tanti calciatori: sta dietro le quinte, ma chi fa calcio sa come lavora e che calciatori di grande livello ha scoperto. Ho avuto modo di apprezzare anche Pierfrancesco Strano a Siena ed Avellino al fianco di Perinetti: un altro dirigente che ama lavorare nell’ombra e fare i fatti, andando alla ricerca di calciatori senza troppe luci della ribalta”.

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