Tether compra ancora pezzi di Juve! Cosa bolle in pentola?

La Juventus ha guadagnato un nuovo, importante tassello nel proprio mosaico societario. L’azienda Tether, già nota nel mondo della finanza digitale per aver sviluppato una delle principali stablecoin globali, ha annunciato di aver aumentato la propria partecipazione nel club bianconero: dall’8,2% detenuto fino ad oggi si passa al 10,12% del capitale.
Una mossa che non sembra affatto casuale, e che anzi rilancia interrogativi positivi sul futuro della Vecchia Signora.
A chiarire le intenzioni è stato Paolo Ardoino, Chief Technology Officer di Tether, che ha sottolineato l’impegno dell’azienda verso il club: «Questo investimento riflette la nostra fiducia nel potenziale della Juventus, nella sua solidità come brand e nella sua capacità di crescere. Non si tratta solo di una scelta finanziaria, ma di un impegno a lungo termine, aperto a sinergie tra sport e tecnologia».
Parole che lasciano trasparire una visione più ampia, in cui l’ingresso di un player come Tether non rappresenta soltanto l’arrivo di capitali freschi, ma anche l’opportunità di rafforzare la struttura economica e strategica della società. L’idea di un futuro dove innovazione e tradizione si incontrano, dove il brand Juventus si apre a nuovi mercati e modalità di coinvolgimento globale, sembra sempre più concreta. E i tifosi, spesso abituati a diffidare di novità di questo tipo, potrebbero invece cominciare a chiedersi se non sia proprio questa la chiave per un rilancio competitivo, anche sul mercato. Una presenza così importante nel pacchetto azionario da parte di Tether potrebbe infatti significare budget più solido, strategie più ambiziose e un mercato più dinamico, con la possibilità di attrarre talenti di primo livello e investire in infrastrutture e progetti a lungo termine.
Juventus: il nuovo assetto dell’azionariato con Tether al 10%
Nella giornata di ieri Tether, tramite il suo CEO Paolo Ardoino, ha annunciato di aver portato la sua partecipazione alle quote della Juventus oltre il 10,12%, che corrisponde al 6,18% dei diritti di voto. Le quote, ovviamente, non sono derivanti da cessione da parte di Exor, bensì dalla quota flottante in Borsa.
Stante questa nuova acquisizione, cambia dunque l’assetto dell’azionariato del club bianconero, con Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che ovviamente continua a possedere la maggioranza con il 65,4% del capitale, ovvero il 78,9% dei diritti di voto.
Il resto delle azioni, a parte il 10,12% di Tether, lo detiene Lindsell Train (8,7% del capitale, 5,3% dei diritti di voto) e infine vi è la quota flottante in Borsa che oggi è del 15,8% del capitale, il 9,7% dei diritti di voto.
