Frattesi maschera gli attuali limiti dell'Inter
Come sta davvero l’Inter dopo la frustrante gara di domenica? La risposta sembra confortare l’ottimismo, perché uno 0-3 in trasferta, senza tante discussioni, suggerisce quello, ma probabilmente non è del tutto attendibile perché l’avversario ha giocato in 10 per un’ora.
Le buone notizie sono numerose: dalla doppietta di Frattesi alla rete di Lautaro, la cui prestazione non è stata comunque esaltante, fino al debutto di Palacios.
Quelle meno buone le vedremo dopo. Vincere ad Empoli, in un campo in cui si gioca spesso male e contro una formazione tecnicamente emancipata è un ottimo risultato.
La partita in breve. Dopo i primi quindici minuti promettenti nei quali mostrava però anche qualche indecisione in difesa, l'Inter sceglieva di manovrare con estrema lentezza.
Molti passaggi in orizzontale, le solite imprecisioni di questo periodo, tanti cross fuori misura e, in generale una mancanza di brillantezza.
Poi, all'improvviso, arrivava il gol di Darmian che, con una percussione centrale, trovava la porta e segnava.
Partita sbloccata ma l'arbitro, annullava per un fallo di mano quasi invisibile.
Da quel momento l'Inter rallentava ulteriormente le operazioni.
Barella è un formidabile centrocampista ma in cabina di regia non è abituato a verticalizzare e velocizzare.
Per questo Bastoni funge da regista aggiunto salendo spesso verso l'area avversaria.
Pochi minuti dopo Goglichidze commetteva un fallo pericoloso ai dammi di Thuram e così l'arbitro Marchetti, richiamato dal bar espelleva il giocatore empolese.
Nonostante la superiorità numerica l'Inter però non accelerava e senza la velocità imbolsiva ogni azione. Il primo tempo terminava così, senza sussulti e l'idea di una squadra ancora opaca.
Nella ripresa l'Inter dopo pochi minuti andava subito in gol con Frattesi e stappava la partita.
Maggiore rilassatezza, un filo di spregiudicatezza in più e una maggiore disinvoltura in fase di impostazione.
Tutto fino al minuto 70, quando Frattesi, servito da Lautaro trovava il raddoppio.
Alla fine arrivava anche la rete tanto attesa dello stesso Lautaro, con un assist di Barella. In area empolese
In trasferta abbiamo spesso visto Inter non trascendentali in questi anni, con un gioco orizzontale, una procedura di gioco prevedibile e pochi squilli. Succedeva anche con l’Inter di Conte. Le partite infrasettimanali raramente concedono spettacolo. Il calendario propone facilmente partite tra le big e le squadre della side B in classifica, i giocatori vanno ad un ritmo più basso e risparmiano energie, così è difficile ottenere informazioni attendibili sulla salute di una squadra.
Nel caso dell’Inter il risultato premiante nella maggior parte dei casi ha spesso messo a tacere eventuali perplessità.
Quando si vince è più complesso far passare il concetto che qualche problema ci sia.
Perché l'Inter resta forte e dà sempre la sensazione di essere più forte di tutte le squadre che incontra in Italia ma è una stagione diversa e lo dimostrano certi risultati
E’ evidente che quando tutti sono concentrati si riesce a trovare spazi con triangolazioni e gli inserimenti, grazie a meccanismi ormai consolidati. Se la squadra alza il ritmo è probabile che succeda qualcosa ed è accaduto anche ad Empoli. D’altronde è il miglior attacco della serie A.
A dirla tutta il tema è legato ad una squadra che per vincere ha sempre bisogno di quei 20, 25 minuti corali nei quali indirizzare il match, quest’anno l’intensità non dura mai l’intera partita e non avere un giocatore che, in fase di possesso, salti l’uomo resta un problema, specie quando le gare si complicano. E’ un opzione importante eppure la scelta resta quella.
Intanto Lautaro sta faticando. Ha segnato il terzo gol ma è evidente che sia lontano dalla sua forma ottimale e non può trovarla se gioca ogni tre giorni.
Un’altra questione è quella di Taremi, bravo nelle sponde e utile a dare profondità ma inefficace in fase realizzativa. L’iraniano non segna praticamente mai e per un attaccante non è una cosa da poco.
L’Inter ora avrà il Venezia ed è immaginabile una staffetta tra Thuram e Lautaro, la presenza di Armautovic, il ritorno di Zielinski, la panchina di Calhanoglu e il debutto di Martinez in porta. Sta arrivando una settimana molto importante tra Arsenal e Napoli, ed è bene che la squadra ci arrivi nel modo migliore.