Claudio Nassi: "Alt ai procuratori!"
Lunedì, come capita talvolta, mi ero illuminato d'immenso e titolato il pezzullo: "Lady Radio C.T.". Avevo confezionato la Nazionale, coronando il sogno di uno dei 60 milioni di tecnici del Belpaese. Lo stesso giorno la "rosea" regalava più di una pagina a Mancini. Si leggeva: "La nuova Italia" e di seguito: "Sì, linea giovane, stop doppio play e più contropiede". Sono rimasto di sale. Non avevo ancora il giornale, ma dettato il pezzo alle 8.00 all'amico Mazzoni. Apprendo che "... la vecchia Italia oggi non si vede. E non è detto che torni. Non ci sono Jorginho e Verratti a interpretare il doppio play, né gli 800 tocchi a partita..." e così via, per cui è sorto il dubbio che Mancini segua TuttomercatoWeb.
Non so da quando, contraddicendo un caro amico che ripete: "Se dici certe cose va a finire che imparano", ho continuato a scrivere che il regista è l'allenatore in campo se lo si fa giocare e l'anello debole se si marca e si attacca. Figurarsi se una squadra presenta Jorginho, Verratti e Bonucci. Andavano bene contro formazioni di seconda e terza fascia, ma se alzavano il ritmo cominciavano i problemi. In mezzo al campo servono calciatori completi, in grado di interdire, impostare, rifinire e concludere. E' lì che si decidono le partite e, se si hanno le idee chiare, si trova chi serve. Per questo non hanno senso le convocazioni pletoriche. Quando si costruirà una squadra se si continua a cambiare?
Seppoi hai problemi in fase di realizzazione, si può sempre confezionare un undici senza riferimenti, dove talento, velocità, gioventù e gol non mancano. Prendiamo in considerazione chi fa gol o ha l'assist facile, in qualsiasi ruolo giochi, perché determinerà. Messo insieme un undici che abbia una logica, si curerà la rifinitura, dalle palle inattive alla marcatura a uomo, quando necessita, fino alla disposizione sui falli laterali, regolarmente disattesa. Diceva uno: si può fare. Sempre se si capisce. Altrimenti arrivano sconfitte brucianti e incredibili eliminazioni. Leggi Mondiali.
Ad abundantiam, il patron della Salernitana Iervolino esce con una filippica contro i procuratori.
Dice: "Serve una moral suasion. Invito i presidenti a sottoscrivere un autoregolamento che faccia chiarezza, inserendo limiti alle commissioni".
Da una vita noi insistiamo per regolamentare i procuratori e per la regolarità dei campionati. Due giorni dopo leggo che interviene anche la FIFA e nel 2023 entrerà in vigore il regolamento per gli agenti, con un tetto massimo per gli onorari. In appoggio, "Calcio di rigore", la rubrica di Teotino, propone una tassa sulle commissioni. Ma se sono stato il primo in Europa nell''82, sulla scia di McCormack e Donald Dell, con la AIM e dal '90 ho predicato nel deserto, denunciando il pericolo delle procure e proponendo correttivi, non viene il dubbio che abbia ragione quel mio amico?