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Dal campo alla sala d'incisione. Girelli, Bonansea e Rosucci cantano per beneficenza

Dal campo alla sala d'incisione. Girelli, Bonansea e Rosucci cantano per beneficenzaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 21:04Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Tre stelle della Juventus Women hanno deciso di abbandonare per un momento le scarpette e indossare i panni delle cantanti con il nobile scopo di aiutare le bambine più sfortunate. Nasce così la canzone ‘Calci a un pallone’ - disponibile da oggi su tutte le piattaforme – che permetterà di donare risorse economiche al progetto ‘Villaggio delle bambine’ dell’associazione Specchio dei tempi.

“Sono felicissima di condividere un bellissimo progetto, insieme a Martina Rosucci e Barbara Bonansea. Una canzone che parla di AMORE per il calcio, che unisce passione e condivisione, che vuol far divertire, pensare, ma soprattutto AIUTARE. - si legge sul profilo dell’attaccante Cristiana Girelli - Aiutare le bambine vittime di abuso e abbandono in un paesino dello Sri Lanka. Tutto il ricavato sarà donato a (https://www.specchiodeitempi.org/progetto/sri-lanka-villaggio-delle-bambine). Quindi, scaricandola DONERETE anche voi”.

Questo il progetto che verrà finanziato dalla canzone delle tre calciatrici bianconere e della Nazionale:
“Nell’entroterra di Matara, a circa 12 chilometri dalla costa, Specchio dei tempi ha costruito un villaggio subito dopo il devastante tsunami del 2004. Inizialmente progettato per fornire assistenza sanitaria a chi aveva subito traumi e fratture, il villaggio comprendeva cinque case-famiglia, un centro medico e una struttura per uffici. Tuttavia, con il passare degli anni, le necessità della comunità sono cambiate, e Specchio dei tempi, in accordo con il governo dello Sri Lanka e il Tribunale di Matara, ha trasformato il villaggio in un centro di accoglienza per bambine vittime di abusi e abbandono.
Per oltre otto anni, il villaggio ha offerto un rifugio sicuro a una ventina di bambine, fornendo loro un ambiente protetto dove poter giocare, studiare e crescere serenamente. Le bambine vivevano nelle case-famiglia, supportate quotidianamente dai monaci buddhisti della Oba Mama Association, guidati dal reverendo Ratanasare, il capo spirituale del sud dello Sri Lanka. Il progetto, interamente finanziato da Specchio dei tempi, rappresentava un impegno concreto contro la violenza sulle donne, portato avanti con dedizione quotidiana, non solo in occasione di giornate simboliche come quella delle “scarpette rosse.”

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