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Bologna, Mingardi sempre su addio di Motta: "Il processo continua"

Bologna, Mingardi sempre su addio di Motta: "Il processo continua"
martedì 28 maggio 2024, 09:58Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte Andrea Mingardi facebook

AMOR, C'HA NULLO AMATO AMAR, al momento ancora no... PERDONA.
"Signori della Corte, signori giurati, mi chiamo Petronio e sono il giudice preposto per celebrare il processo al qui imputato Motta Thiago, accusato di "interesse personale e crudeltà mentale". Do il via al procedimento dando la parola all'accusa.".
"Sono l'avvocato Cuore Rossoblù e vorrei attirare l'attenzione della Corte sui reati dell'imputato. Lui, era cosciente di avere a che fare con una piazza che soffriva da troppi anni di "grigismo acuto e di mediocri salvezze". Inoltre, essendo Bologna una città in cui si vive bene e a lungo, doveva tener conto anche di schiere di reduci del 64'. Anziani affetti dalla sindrome del ricordo."
"Mi oppongo, Vostro Onore, forse il Mister aveva l'obbligo di consolare i partecipanti al Festival della vena varicosa?"
"Non accolta! Lasci finire l'accusa."
"Grazie... C'è anche da considerare che negli ultimi tre anni, tra Covid, scomparsa di Sinisa e guerre, nelle nostre case siano entrate solo notizie negative. Sintetizzando, non solo i bolognesi ma stiamo parlando di loro, stavano quasi rassegnandosi ad accontentarsi di un aurea mediocrità. Si sa che il popolo rossoblù è ironico e che è in grado da tempo di convivere con i propri insuccessi ma... "
"Vada al sodo avvocato."

"Certo Vostro Onore. Pur sempre essendo grati alla nostra Presidenza di rimanere in serie A, nessuno si aspettava di vedere i progressi di una squadra partita senza grandi nomi e i favori del pronostico."
"Avvocato, le ricordo che lei è l'accusa. Se procede così, sarò costretto ad annullare il processo per assenza di reato."
"E' quello che sostengo anch'io, non c'è reato, anzi!". Il difensore.
"Lei taccia e parli quando glielo consento. Proceda pure Cuore."
"Man mano che la stagione avanzava, il pubblico apprezzava sempre di più il gioco della squadra, la dirigenza per le scelte fatte e l'impronta data da Motta. All'inizio del girone di ritorno, lo stadio era sempre pieno e sotto le due torri si cominciò a respirare un grande ottimismo. La parola Europa iniziò a circolare ovunque e tra i giocatori vennero identificati nuovi idoli. Il merito principale veniva attribuito al Mister. Santo subito: bello, bravo, buono e in grado di riportarci nel calcio che conta dopo sessant'anni. Ma... ".
"Ma cosa, Cuore, non esistono ma, ma solo dei grazie."
Martelletto sul tavolo, il giudice zittiva l'aula.
"Continui e finisca che poi tocca alla difesa."
"Certo. Se Bologna ringraziava Motta, si aspettava anche che Motta ringraziasse Bologna: Società, pubblico, giocatori e storia di una città che ha vinto sette scudetti! Non c'è bisogno di affiggere manifesti per capire un concetto che veniva riconosciuto da tutti. Però, Vostro Onore, vorrei sentire cos'ha da dire la difesa che accetta un finale mercenario, senz'anima e sentimento.".
Il legale della difesa, con fare sprezzante, prendeva il centro dell'aula: "Vostro Onore, signori giurati, non c'è nessuno in quest'aula e anche fuori che possa onestamente sostenere che Motta non si sia comportato bene. Ha lavorato alla grande, ha valorizzato giocatori sconosciuti, ha ridato gioia a un popolo che fino a prima che arrivasse lui, vedeva l'Europa solo sul mappamondo. Pretendevate che rifiutasse una proposta che cambierà la sua vita e la sua carriera? Che accettasse di rimanere in una società che ha conquistato la Champion solo perchè in questa stagione alcune grandi squadre hanno fallito? Siete visionari. I soldi sostengono il calcio e praticamente tutto e voi vi accanite contro un uomo onesto, capace e leale solo per antipatie razziste nei confronti di certe squadre? Ma siete ancora in tempo a ringraziarlo e a capire il vostro errore. Anzi, se sarete bravi, potrete raccogliere l'eredità di ciò che quest'uomo, ingiustamente accusato, vi ha lasciato.".
"Mi oppongo Vostro Onore, la difesa propone una teoria offensiva per la città e diseducativa."

IL PROCESSO CONTINUA:
"Lei, difensore d'ufficio, con le sue parole, vorrebbe diffondere la teoria che ciascuno ha il diritto di scegliere ciò che vuole, solo per il proprio bieco tornaconto? Che il suo cliente, l'allenatore Motta, si è comportato nell'interesse della squadra e della città tutta? Certo, nessuno può misconoscere il valore del tecnico e il risultato ottenuto ma lei non può negare che lo stupore che ha affascinato i tifosi rossoblù e l'amore che è stato generato da una incredibile serie di eventi sia anche figlio di scelte societarie oculate. Fino a prova contraria, il signor Motta, come mister, veniva da una salvezza con lo Spezia e stop."
Il difensore, scattato in piedi come una molla, urlò nell'aula: "Qui si vuole delegittimare il valore del mio assistito e lo splendido lavoro effettuato. VOSTRO ONORE, OBIEZIONEEE!!!!!!".
"Silenzio, se no faccio sgombrare lo spogliatoio... no, l'aula. Lei Petronio vada al sodo e moderi i termini."
"Non ho nessuna intenzione di sminuire il risultato ottenuto, anzi, ma vorrei fare un distinguo. L'imputato ha sempre detto di amare il gruppo, lo stadio, i suoi giocatori e la città ma, prima cosa, la sua famiglia non è mai venuta qui e poi.... Certe sue dichiarazioni... d'amore hanno infiammato pubblico, abitanti, calciatori, dirigenza e persino stampa. I media hanno cominciato a parlare del fenomeno Bologna, e così ha riempito di sogni centinaia di migliaia di appassionati rossoblù . Inoltre gli è stato ripetutamente chiesto, in momenti non sospetti, il rinnovo del suo contratto che avrebbe significato ciclo, progetto e suggello di sentimenti tanto rari nel calcio. Ma non solo, anche la costruzione di un muro difensivo nei confronti di avvoltoi che cercano di vincere non solo con gol pagati dai debiti ma anche sfaldando le formazioni avversarie."
"A chi allude?", il difensore.

"Alla quasi totalità di società che in preda ai debiti, attraverso escamotage si mantengono ad alti livelli pur dopo sanzioni e squalifiche."
"Sareste solo voi i puriiii?". Il martelletto del giudice, interruppe la diatriba che si stava facendo violenta.
Petronio riprese con pacatezza: "E' innegabile che alcune società blasonate, tra cui la Juve, siano state implicate in irregolarità poi sanzionate. Ma i gemellaggi tra squadre o i risentimenti ci sono sempre stati. Il tema però è che il meraviglioso percorso del Bologna di quest'anno non lasciava presagire un finale così amaro. Signori della giuria, tutto l'amore, il sogno, il sentimento per i tifosi, per i giocatori stessi, cioè il gruppo, si è infranto nel secondo tempo di Bologna Juve. Secondo il mio modesto parere, la festa è stata guastata da un evento imprevedibile come il 3 a zero dei primi quarantacinque minuti. Il qui presente Motta, già in forza ai bianconeri, e vi dimostreremo il perchè, ha stravolto la squadra e ha consentito in 8 minuti 8 alla Juve di fare 3 a 3. Al momento, abbiamo preso la cosa male ma non sapevamo ancora che lui sarebbe passato alla Vecchia Signora. Ci dicemmo: beh, solo un graffio alla festa. Certo, l'imputato ha negato fino all'ultimo di aver preso una decisione in proposito, ma poi dopo il pulmann in piazza Maggiore e la sua dichiarazione, c'è stata anche Genova e la notizia che si sarebbe portato con sè due titolari. Alla faccia dell'amore, della città e del gruppo. Ha deciso mercoledì? Eh, no, signori giurati, noi sappiamo che il signor Motta aveva già detto sì alla Juventus fin da Gennaio!!!!!!!",(continua)

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