24 settembre 1997, ultima presenza di Padovano alla Juve. Un innocente che ha perso tutto
Il 24 settembre del 1997 si gioca Juventus-Brescello al Delle Alpi, sfida valida per la Coppa Italia. Diventa un giorno particolare perché a salutare è Michele Padovano, 63 presenze e 18 gol in due stagioni alla Juventus, segnando anche al Real Madrid, oltre a realizzare il proprio rigore nella finale di Champions contro l'Ajax. Torinese di nascita, contribuisce anche alla vittoria di due Scudetti (anche se il secondo con una sola presenza, nel 1997-98) e una Supercoppa Italiana, più la Coppa Intercontinentale e la Supercoppa Europea in cui segna una doppietta nel 6-1 dell'andata contro il PSG.
Poi va al Crystal Palace, tentando l'avventura inglese come altri avevano già provato a fare, come Vialli e Zola. Non farà per niente bene, giocando poche partite e segnando un solo gol. In una classifica è stato segnalato come il ventottesimo acquisto peggiore di sempre per la Premier League.
La sua vita cambia il 10 maggio del 2006, quando un'auto della polizia con tre uomini in borghese lo fermano: processo per associazione a delinquere e per traffico di droga. "Ero il classico calciatore ricco e famoso, casa da 400 metri quadri, diversi investimenti immobiliari riusciti e un contratto importante da dirigente di un club di C ambizioso come l’Alessandria. Il giorno dopo il mio arresto ho cominciato a perdere tutto. Da attaccante che ero stato mi sono dovuto inventare difensore della mia vita e soprattutto della mia famiglia che ho cercato, come ho potuto, di proteggere da questa “assurdità” in cui ho rischiato di essere condannato da innocente. Saranno 17 anni di processi fino all'assoluzione, datata gennaio 2023.