15 settembre 1965, l'Inter vince la sua seconda Coppa Intercontintale di fila. Subendo una sassaiola

Il 15 settembre del 1965 l'Inter alzava al cielo di Avellaneda la sua seconda Coppa Intercontinentale, bissando la vittoria dell'anno precedente. Dodici mesi prima, ancora contro l'Independiente - Re di Coppa del Sudamerica - era arrivata la prima. Stavolta era pratica un po' più semplice, anche grazie a quanto fatto all'andata. Ai tempi la sfida fra chi vinceva la Champions e chi alzava la Libertadores era un doppio confronto, andata e ritorno. Così una settimana prima, a Milano, il gol di Peirò e la doppietta di Mazzola avevano già scavato un solco difficilmente colmabile. Tre a zero senza grandi recriminazioni né possibili repliche.
In Argentina tutto può essere diverso. Invece la retroguardia di Herrera regge agli assalti degli avversari. Così con il passare dei minuti - e l'assenza dei gol dei padroni di casa - tutto quanto appare molto semplice, tutto codificato. Un anno prima era servito uno spareggio a Madrid - risolto da una prodezza al minuto centodieci da parte di Mario Corso - stavolta l'Estadio la Doble Visiera vede l'affermazione senza troppi problemi. Ad Avellaneda non va tutto liscio, perché ci sono lanci di oggetti dagli spalti verso il campo, con i calciatori colpiti dalla sassaiola.
Independiente-Inter 0-0 (0-3)
Independiente
Santoro; Navarro, Pavoni, Ferreiro, Rolan, Guzman, Bernao, Muri, Avallay, Mori; Savoy.
Allenatore: Giudice.
Inter
Sarti; Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso.
Allenatore: Herrera.
