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Picerno, Greco: “Noi più che i soldi facciamo circolar le idee. Umili, ma ambiziosi”

Picerno, Greco: “Noi più che i soldi facciamo circolar le idee. Umili, ma ambiziosi”TUTTO mercato WEB
giovedì 12 settembre 2024, 11:34Serie C
di Luca Bargellini
A Tutta C
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Ospite: Vincenzo Greco A TUTTA C con Luca Calamai e Luca Bargellini
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Vincenzo Greco, direttore generale del Picerno, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' sull'ottimo avvio di stagione della squadra e sul progetto sportivo del club guidato dal presidente Donato Curcio:

Si sente l’alfiere della nuova generazione di direttori in Serie C?
“Mi sento un direttore come gli altri, forse io ho in più la possibilità di lavorare in completa autonomia, che è una cosa sempre più rara nel mondo del calcio. Per questo motivo sono da tanti anni a Picerno e ho rifiutato tante offerte, anche dalle categorie superiori. Il mio lavoro è fatto di intuizioni e di investimenti sugli uomini. Il nostro segreto è cercare di individuare giovani bravi nelle categorie inferiori e poi puntare su qualche giocatore esperto in cerca di riscatto per dimostrare il proprio valore; Murano è proprio l’esempio di questo pensiero”.

Cosa si può fare per alimentare ancora di più il progetto giovani?
“Innanzitutto rinnovo i complimenti al presidente a Marani e alla dirigenza della Pro. Hanno dato onore a questa categoria, della quale ci sentiamo fieri partecipanti. Anche la riforma Zola è una riforma importante per il calcio del futuro. Sono dell’idea che i giovani debbano avere più spazio, ma credo che non debbano essere utilizzati per un tornaconto economico. I ragazzi poi non penso debbano essere esclusivamente quelli del proprio settore giovanile, perché società come le nostre in questo senso hanno un bacino di utenza inferiore, per quanto negli ultimi anni tre o quattro nostri ragazzi li abbiamo valorizzati”.

Ad ora nelle quattro squadre di testa tre non sono nel novero delle big. In Italia si sa fare calcio anche nelle realtà di provincia?
“Fare mercati avendo a disposizione tanti milioni è facile. Io ho la fortuna di avere un presidente facoltoso, ma a volte devo frenarlo negli investimenti, perché ogni anno la mia intenzione è gestire la società con un budget intorno al milione di euro. L’anno scorso per esempio eravamo stati la seconda squadra con il budget più basso. La mia sfida è cercare di spendere il meno possibile, di valorizzare i giovani e magari avere anche la possibilità di fare qualche plusvalenza. Noi più che soldi facciamo circolare le idee, giriamo i campi delle categorie dilettanti per trovare elementi che possano mettersi in mostra in Serie C”.

La Serie C è l’ultima categoria che non ha ancora il VAR, ad eccezione dei play-off. Potrebbe però essere introdotto in futuro un mini VAR con due gettoni a chiamata per squadra. Come la vede?
“Per me la Serie C ha bisogno di altro, dovrebbe avere più risorse per costruire un campionato importante. Aldilà del VAR, che guarda solo i risultati, penso che le leghe dovrebbero destinare più risorse al nostro campionato. C’è troppa disparità per i diritti televisivi tra squadre di Serie A, Serie B e quelle di C. Se ogni squadra di Serie A rinunciasse ad un solo milione e quest’ultimo fosse destinato alla Serie C avremmo un grande sviluppo. Qui ci sono anche stadi che non sono all’altezza di ospitare partite di calcio professionistico, quindi prima di lavorare sul VAR servirebbe destinare delle risorse alla categoria per far crescere il nostro movimento”.

Catania-Picerno sarà uno scontro al vertice. Cosa vi aspettate?
“Noi non guardiamo la classifica, solo alle ultime cinque o sei giornate guardo alla graduatoria per programmare i nuovi obiettivi. Incontriamo una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano, sarà un onore scendere in campo in uno stadio così pieno contro una squadra programmata per vincere. Veniamo da tre prestazioni importanti, sette gol fatti e uno solo subito. Sono contento che il mister abbia trasmesso i propri messaggi alla squadra e che i giocatori lo stiano seguano. Siamo umili, ma ambiziosi”.

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