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Ds Padova: "Abbiamo abbassato budget ed età media, ma non le nostre ambizioni"

Ds Padova: "Abbiamo abbassato budget ed età media, ma non le nostre ambizioni"TUTTO mercato WEB
sabato 2 settembre 2023, 21:49Serie C
di Alessandra Stefanelli
fonte TuttoC.com

Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Padova, ha parlato al termine del calcio mercato: “Abbiamo abbassato il budget e l’età media, ma non le nostre ambizioni. Dovevamo conciliare le richieste del mister con le nostre possibilità, possiamo riternerci più che soddisfatti. Abbiamo cambiato modulo e acquistato 11 giocatori, considerando anche Delli Carri. L’operazione più importante è stata la cessione di Vasic, abbiamo dato all’allenatore coppie in ogni ruolo, più Russini che fungerà da jolly per caratteristiche fuori dagli schemi. Riteniamo ogni singolo giocatore all’altezza e con la fame giusta per raggiungere i nostri obiettivi, ora bisogna lavorare per essere una squadra. Nell’ultimo giorno di mercato non volevamo fare nulla, è uscita la situazione di Franchini, a noi mancava la coppia di mancini e siam riusciti a prendere Favale a sinistra. Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo dovuto operare in una certa maniera, ora siamo arrivati a riequilibrare una società di Serie C, non ci si può permettere determinati numeri. Son stato orgoglioso di rinnovare il contratto, l’obiettivo è di portare il Padova in Serie B, per arrivarci serve un processo a step, questa è una società oltre che ambiziosa, forte. Non dobbiamo guardare in casa di altri, noi vorremo durare nel tempo e costruire qualcosa su basi solide per reggere in categorie diverse dalla C. C’è un progetto di gente ambiziosa e solida, cosa che dovrebbe far star tranquilli i tifosi padovani. Ilie? E’ stata un’operazione di “cuore”, Matei è un figlio ormai acquisito padovano, per vari motivi ha da tempo necessità di rientrare in patria, causa infortunio non siam riusciti a valorizzarlo per questioni di tempo. Abbiamo deciso di trattarlo da “figlio”, non tarpandogli le ali, è stato anche convocato con l’Under 21. A volte abbiamo fatto tante operazioni dove non abbiamo mollato un centesimo, questa operazione invece è stata un po’ diversa, ogni tanto fa bene in questo calcio.

In Serie C son subentrate nuove norme alla quale ci siam dovuti riadattare. Se parliamo di Nazionale, di puntare sui giovani, poi capita una norma che passa sotto traccia. I proprietari dei club dovrebbero protestare, è una norma che favorisce solo gli agenti. Il Padova investe sul settore giovanile, la norma praticamente fa perdere il vincolo del giocatore e non c’è equo indennizzo. Noi abbiamo l’obbligo di fare il settore giovanile, senza vincolo diventa un bagno di sangue. Su Ghirardello e Bacci abbiamo delle soluzioni con Genoa ed Empoli dove rimarranno in prestito per due stagioni.

L’operazione che dà maggior soddisfazione? Credo quella di Fortin che ritengo essere un prospetto importante, avevamo anche richieste dalla B, ma venendo solo da gare con la Primavera non ha un valore importante ora, invece abbiamo trovato una soluzione giusta per dimostrare il suo valore. Palombi e Bianchi? Si va in guerra in base alla armi in possesso, abbiamo individuato calciatori bravi che per qualche motivo non avessero vissuto le loro stagioni migliori. Se fossi andato a prendere Palombi tre anni fa il Padova non se lo sarebbe potuto permettere. Abbiamo approfittato di questo calo, anche se parliamo di un giocatore giovane. Stesso discorso per Bianchi, un anno e mezzo fa la Reggina non ce lo concesse essendo lui il capitano, ora ho trovato una strada aperta e ne ho approfittato. Sono tutti giocatori con fame e voglia di emergere. Varas non ha mai avuto questa opportunità, così come Fusi che arriva da una retrocessione seppur considerato uno dei miglior interpreti di categoria. Dezi? Mai posto sul mercato, è un gioco di mercato che non so da dove sia nato. Sui rinnovi? Abbiamo 7 giocatori in scadenza, a Padova si sta bene e tutti vogliono rimanerci, ma a Padova si rimane se si butta il sangue, a chi non stava bene poteva andarsene. Voglio vedere veramente chi vuole rimanere a Padova, vale per tutti: i giocatori in scadenza sono Donnarumma, Belli, Dezi, Radrezza, Russini, De Marchi e Zanellati. Griglia di partenza del campionato? Se la si fa per quanto si è speso metteremo davanti altre formazioni, noi riteniamo che non siamo i più forti, ma dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per arrivare ad esserlo. L’unico obbiettivo è arrivare in B, senza spavalderia, ma con umiltà. Abbiamo una rosa omogenea, non ci sono 11 titolari, possono giocare tutti, alzando il livello di allenamenti e gare. Tutti i ragazzi nella rosa sono al centro del progetto, ragazzi scelti e l’allenatore è contento di questo gruppo. Rinnovo? Per me Padova è una piazza che non ha categoria, il proprietario e la società mi fan stare tranquillo, abbiam passato momento meno sereni, anch’io sono arrivato dove mi è stato detto che si doveva “rilanciare”, ma sono orgoglioso perchè abbiamo fatto cose importanti, spesso il lavoro si guarda solo nella classifica. Questa squadra può fare cose importanti, la sfida era quella di non mollare, io voglio portare il Padova in altre categorie. Io son sicuro che noi porteremo questa squadra in Serie B, la società è troppo ambiziosa per “vivacchiare”. Noi cerchiamo di raggiungere gli obiettivi mantenendo la sostenibilità, il proprietario ha la passione e di tasca sua ha sborsato molte risorse, ma serve equilibrio. Noi avevamo un budget e non lo abbiamo sforato, dando alla società la possibilità di investire in altro, come ad esempio risolvere la questione centro sportivo. E’ giusto che il Padova abbia una casa sua. Ovviamente dobbiamo lavorarci ora per l’anno prossimo. Il rapporto con la piazza e la tifoseria? Il mio pensiero sta nel lavorare, essere giudicato nel lavoro che faccio. Mi è stato riconosciuto dalla società il mio lavoro, se sono antipatico o meno… questa faccia ho”.

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