Venezia, Vanoli: "Catanzaro non cambierà atteggiamento per due stop. Joronen? Dopo la sosta"
Paolo Vanoli, tecnico del Venezia, ha analizzato nella consueta conferenza stampa prepartita i temi della gara di domani contro il Catanzaro, anticipo della 13ª giornata di Serie B. Queste le sue parole raccolte da TuttoVeneziaSport: “Per quanto riguarda la partita andiamo ad affrontare una squadra che l'anno scorso ha vinto un campionato in modo strepitoso facendo record su record. Questo dimostra che chi fa le cose bene dalla C alla B poi può continuare. 21 punti per una neopromossa sono tanti e bisogna fare i complimenti ad allenatore, società e giocatori. Sono convinto che due sconfitte non cambieranno il loro atteggiamento in campo, dovremo prendere la gara con le pinze, ogni squadra di B ha le sue qualità, affrontiamo una squadra vivace, tecnicamente brava e con una sua idea di calcio. Abbiamo una grossa fortuna però, ovvero giocare questa gara in casa davanti al nostro pubblico, in palio ci saranno 3 punti importanti”.
Johnsen e Busio stanno dando i segnali che hai tanto chiesto?
“Io do un'organizzazione di gioco cercando poi di migliorare il singolo soprattutto mentalmente, un percorso per conquistarsi un sogno collettivo che poi è anche individuale. Da loro ora mi aspetto continuità, a Busio come a tanti altri ragazzi giovani che abbiamo in squadra, soprattutto a Dennis, chiedo la continuità. Johnsen non deve cercare il gol, deve cercare di essere importante per la squadra. Gianluca ha un discorso diverso, si è fatto un anno di vacanza, ora deve riprendere. Se siamo arrivati qua e se vogliamo continuare a lottare per il nostro sogno ho bisogno di ben più di 11 giocatori. Se la pensiamo tutti alla stessa maniera possiamo essere tutti importanti”.
Il Venezia sta maturando nella lotta per stare in alto?
“Penso di sì, siamo caduti, ci siamo rialzati, nel cadere abbiamo commesso errori che stiamo limando e in questo dobbiamo continuare. A Terni è stata una partita vinta da una squadra intelligente, abbiamo saputo gestire i momenti negativi, dobbiamo migliorare palla tra i piedi la velocità, non siamo riusciti ad accelerare. Abbiamo però giocato da squadra consapevole di chi si andava a incontrare. La mentalità non dipende solo da staff o giocatori, ma da tutto quello che gira intorno alla società, il Parma è una società già gloriosa, questo ti aiuta, noi dobbiamo passo passo diventarlo”.
Infortunati? Joronen rientra?
“Joronen penso dopo la sosta, sugli infortuni resto molto cauto, non voglio affrettare le cose, preferisco avere un giocatore pronto poi tutto l'anno. Jesse va un po' fermato ogni tanto per il carattere che ha vorrebbe mordere il freno. Gli altri stanno tutti bene”.
Cheryshev è un giocatore importante che stiamo vedendo poco:
“Da allenatore gli ho parlato, indipendentemente dalla stagione scorsa, è un ragazzo che spinge anche gli altri a crescere, questo è importante. Poi c'è anche un progetto da portare avanti. Cheryshev si sta comportando da uomo, da giocatore vero, tiene tantissimo alla squadra. Sarà un giocatore, come tutti coloro che stanno fuori, che nasconde un po' la sofferenza di non giocare. Io però gli ho detto che sono imprevedibile nelle scelte, però gli ho parlato perchè giocatori come lui, Pohjanpalo, Gytkjaer, Jajalo, sono giocatori importanti ed è giusto spiegargli i momenti. Secondo me ora sta bene ed è un giocatore a tutti gli effetti”.
Anche Jajalo sta scalpitando.
“Jajalo come tutti ha bisogno di fare qualche minuto ora. Io però guardo ai risultati, ho sempre detto che per me è fondamentale e sono sicuro che nella seconda metà di stagione sarà determinante per noi. E' bello che scalpiti, ora dobbiamo trovare il modo giusto per fargli acquisire il ritmo gara. Se lo porto in panchina è preso in considerazione. Domenica stavo per metterlo dentro però poi Modolo ha avuto i crampi. In questo momento sapete che ho qualche difficoltà nella gestione della linea difensiva e questo mi costringe a stare molto attento lì, quando fai giocare tutti i difensori li devi anche gestire in partita. Ben venga comunque anche per Mato questa sosta perchè in amichevole potrà mettere in minuti”.
Quest'anno la squadra sembra metterci un po' a ingranare in partita.
“Ci sono tanti aspetti che nelle stagioni cambiano, quest'anno siamo la squadra con più gol nel secondo tempo. A volte è anche il tipo di preparazione e la conformità della squadra. Siamo una squadra abbastanza potente, non siamo piccolini e brillanti alla Johnsen. Anche Tessmann a volte per entrare in partita ci mette un attimo, fa un errore e reagisce, è successo anche a Terni. Penso faccia parte in generale delle cose in cui dobbiamo crescere, dobbiamo essere consapevoli che questo è un aspetto in cui dobbiamo fortemente migliorare, dobbiamo entrare subito in partita, se vogliamo provare ad arrivare non possiamo aspettare l'episodio negativo per partire. Però non sono aspetti tecnici, ma mentali”.
Preoccupato per il digiuno di Pohjanpalo?
“Quando ci sono i digiuni degli attaccanti dispiace, ma la squadra per ora vince e quindi va bene (ride ndr). L'ho detto l'altra volta, è troppo importante per la squadra, poi l'attaccante lavora per fare gol. Non dimentichiamoci che nell'anno solare è quello che ha giocato più di tutti e per i giocatori importanti il riposo non esiste, è un giocatore internazionale e dovrà lui trovare le energie mentali. Anche per la difesa avversaria avere un Pohjanpalo di fronte cambia. Non vado a vedere solo lo score, poi chiaro che il gol è un'iniezione di fiducia, poi però noi dobbiamo giocare da squadra e ci stiamo riuscendo perché vanno in gol in tanti, se non succede diventi dipendente da una persona. Anche Pierini dev'essere più continuo, talvolta bisogna guardare il compagno, guardate Pohjanpalo come guarda i compagni. Jajalo per esempio può giocare camminando perchè fa girare veloce la palla”.
Festeggia un anno di Venezia, quali sono le sensazioni?
“Abbiamo corso forte in quest'anno, la soddisfazione non è solo da parte dell'allenatore ma è frutto anche del lavoro dello staff, Paolo Vanoli da solo le cose non le fa. Ho uno staff importante che ha aiutato sotto tutti gli aspetti, sono un po' un rompi balle e voglio che il mio staff segua il mio esempio. L'importante è che questa società capisca di aver preso un allenatore che però ha anche grandi professionisti, come sempre detto quando andrò via da qua voglio lasciare qualcosa di importante non solo in termini di risultati. Società e tifosi sono la parte più importante perché rimarranno, io e il direttore dobbiamo far crescere il progetto”.
Sverko al posto di Zampano con la Ternana? Cosa può dire sulla difesa a 3?
“L'anno scorso con Sverko intravedevo un aiuto importante perchè è un difensore forte fisicamente e mancino. Per me che voglio provare a giocare a calcio avere un piede forte sul suo lato forte aiuta ad uscire con più facilità. La fortuna di avere un giocatore come Zampano è che ho un giocatore che dovunque metti rende bene, a volte non sfrutta appieno le sue qualità, uno che ha la capacità come lui di giocare a sinistra può incidere ancora di più, questo indipendentemente dall'emergenza che abbiamo è un aspetto importante. Così come è importante Dembele, si sta dimostrando ragazzo dalle grandi prospettive, ho pochi giocatori dietro, ma sono più determinanti e cattivi, anche Candela quando gli chiedo di fare il braccetto lo sta facendo bene, guardate un po' Pavard nell'Inter, terzino adattato a braccetto, sono i braccetti l'evoluzione. Sto riflettendo molto sulla soluzione, ho già detto che con il ritorno di Jajalo si potrebbe tornare al 3-5-2”.
Hai già chiare le idee per affrontare il Catanzaro?
“Ho qualche dubbio, ma magari avessi solo certezze, però ben vengono perché vuol dire che questi ragazzi qua ti mettono i dubbi. Quando hai una rosa con i ragazzi che spingono tutti per dimostrarti che stai sbagliando le scelte non dormi poi e va bene così. Io poi devo guardare all'avversario e alla partita. Penso che come tipologia di gioco siano simili al Pisa, giocatori di palleggio, vivaci, sono più bravi ad attaccare la porta. Mi aspetto quindi una gara in difesa di sofferenza, sarà importante non spaventarci se non avremo subito la palla. Magalini conosce bene C e B, sanno trovare giovani con fame. Sarà sempre più il Venezia di Pohjanpalo, Joronen, etc., quindi sarà sempre più difficile, se hai la forza di stare in alto però diventa difficile anche per gli avversari. L'anno scorso ogni partita era fondamentale per far stare sotto gli avversari, ora la fortuna è di poter guardare le cose dall'altra parte, dobbiamo continuare ad avere questa forza, ma in un solo anno è cambiato l'obiettivo e ora davanti al nostro pubblico abbiamo sempre più forza”.
Idzes come sta?
“Sta continuando la fase di recupero con calma. Per ora il traguardo è gennaio, lì faremo una nuova valutazione con i medici”.