Salernitana, Valentini: "Voglio gruppo assatanato. Se hai 18 punti ci sono problemi strutturali"
"C'è stata subito connessione empatica e lavorativa, ci ho messo un secondo a decidere e devo ringraziare una società che mi sta già supportato in tutto. Poche chiacchiere e tanti fatti. Io sono un professionista corretto, voglio parlare con i risultati, sono una persona estremamente disponibile e sarò pronto a collaborare con tutti quanti voi. Quanto a Breda, non c'è bisogno di fare nessuna presentazione particolare. E' un uomo che conosco, lo abbiamo scelto subito perchè il tempo è prezioso e volevo lavorare con un professionista che già conoscevo. Il passato non conta, ovviamente, pur ricordando piacevolmente l'esperienza condivisa altrove. Le motivazioni sono altissime, oggi incontrerò la squadra e dirò che vogliamo una mentalità forte. Non mi interessano le figurine, ma chi pedala. Sono maniacale e perfezionista, pretendo da me stesso il massimo e quindi di conseguenza da tutti coloro che rappresentano la Salernitana. Il passato è passato, mi alzerò alle sei la mattina e andrò a letto a notte fonda pur di dare una mano ai granata. Voglio una Salernitana assatanata. Mi dissero che sono uno che fa venire il mal di testa ancor prima di giocare: ecco, mi piacerebbe rivedere negli avversari la preoccupazione". Si presenta così in conferenza stampa Marco Valentini, nuovo direttore sportivo della Salernitana.
E si parla inevitabilmente di mercato: "Sono stato cinque mesi in simbiosi con Breda, ho lavorato insieme a lui e ho fatto un solo nome nelle mie interlocuzioni con la proprietà. Loro già lo stavano seguendo e opzionando, è stato dunque naturale e semplice imboccare questa strada. Quanto al mercato, la premessa del mister mi trova d'accordo: qui sembra tutto buio e negativo, ma chi viene da fuori può toccare le corde giuste avendo una pulizia mentale differenza. Il tempo è poco, ma fateci prima mettere piede al campo per valutare la situazione. Magari un cambio di gestione di mentalità possa far bene a qualche calciatore che oggi sembra un buco nero e che magari svolta e ci dà una mano. C'è poi ampia disponibilità da parte della società. A gennaio non si fanno le rivoluzioni, al massimo in estate. Dovremo fare degli aggiustamenti e sappiamo quali sono le lacune della squadra. Non vi comunico il budget, significherebbe dare vantaggi agli altri. E sarebbe inelegante verso la proprietà parlare di cifre. C'è grandissima disponibilità, sistemeremo le cose nei tempi giusti per il bene della Salernitana. Chi fa questo lavoro non può non partire dal fuoco dentro. Per la carriera, per riscattare esperienze negative, per dimostrare il tuo valore. I giocatori devono essere ovviamente forti, ma estremamente motivati. Non ho mai visto grandi squadre vincere senza un sentimento comune. Per un allenatore è un piacere allenare chi va a duemila, sin dall'approccio nella negoziazione capisci se c'è volontà di sposare la causa o se si pensa anzitutto all'aspetto economico. Voglio sentirmi dire "io ci sono!". Se la Salernitana ha 18 punti i problemi strutturali ci sono. Il reparto offensivo ha bisogno di un attaccante che faccia gol, interverremo in quel reparto lì. Ma parlare di calma non vuol dire prendere tempo o dilazionare la cosa. In estate l'errore lo puoi riparare, a gennaio devi essere un bravo chirurgo. Valuteremo i discorsi tattici, oltre che caratteriali e tecnici. Prenderemo la persona, o le persone, giuste. Interverremo, questo è chiaro. E' un mercato particolare, devo essere chirurgo bravo e responsabile. Non ho questo diktat. Sono nel calcio da 20 anni, ritengo che vendere per acquistare dovrebbe essere il modus operandi normale per ogni squadra di calcio. E questo ragionamento non vale per la Salernitana, visto che in questa fase ci sono priorità. Io ritengo però che il calcio non debba essere visto come una azienda atipica, nella quale si buttano i soldi o si bruciano finanze. Io devo fare i conti con i numeri e ne vado orgoglioso".