Salernitana, caos panchina a due ore dalla ripresa degli allenamenti. Marino in pole

Quando mancano due ore alla ripresa degli allenamenti e con una partita ormai decisiva come quella col Sudtirol dal preparare nel migliore dei modi, in casa Salernitana regna sovrana la confusione. O, comunque, ci sono una serie di opinioni contrastanti che stanno ritardando una decisione che sembrava imminente dopo la pessima prestazione del Menti di Castellammare culminata con l'ennesima sconfitta e con un ultimo posto sul campo alla pari del Cosenza. Allo stato attuale il quadro è il seguente: il direttore sportivo Marco Valentini spinge per la riconferma di Breda, ma è stato sfiduciato e rischia di essere licenziato o restare con un'autonomia inferiore, complici anche alcune dichiarazioni che non sono piaciute alla proprietà.
Breda è consapevole di essere sulla graticola, non sente esponenti della società da 48 ore, sa per certo siano stati contattati altri colleghi, è stato invitato dalla tifoseria a rassegnare le dimissioni, non fa un passo indietro e, tra due ore, si ritroverà a dirigere la seduta al Mary Rosy in un clima quantomeno anomalo e con parte della squadra che pare non creda più nel suo progetto tattico. E con i casi Braaf-Adelaide da gestire, testimonianza di uno spogliatoio non serenissimo e sorpreso dalla scelta di convocare giovani della Primavera piuttosto che calciatori d'esperienza o in gruppo da luglio che potrebbero dare qualcosa in più.
Chi potrebbe sostituire Breda? Marino è in pole: sarebbe l'unico ad aver accettato un contratto bimestrale senza grosse richieste in prospettiva futura. Piace Iachini che, però, vuol capire anche cosa accadrà in casa Sampdoria. Ballardini costa tanto e aspetta una chiamata dalla A, in tantissimi si sarebbero proposti senza successo tramite agenti. La decisione sarà presa in serata, a questo punto nessuna ipotesi è da scartare. Nemmeno la permanenza di Breda che, virtualmente, è l'ex allenatore granata da sabato sera alle 21. Nel frattempo la tifoseria è in fermento. Una trentina di persone ha atteso il ritorno della squadra da Castellammare e ha mostrato civilmente, ma con decisione enorme dissenso. A fine campionato, anche in caso di salvezza, ci potrebbe essere una dura presa di posizione collettiva nei confronti di una proprietà che ha ereditato il club in A e che ora rischia la seconda retrocessione consecutiva. Col Sudtirol c'è un dubbio che sarà sciolto a breve: riempire a prescindere lo stadio e sostenere la squadra o disertare in segno di dissenso? E intanto le ore passano, la classifica peggiora e si decide di non decidere.
