Meluso: "Frosinone dal paradiso all'inferno. Greco? Hanno rivisto in lui le qualità di Stellone"
“Non conosco le dinamiche interne, ma dopo una retrocessione così amara e immeritata è come se dal paradiso di colpo ti ritrovi all’inferno. Questa è una chiave di lettura generale, in quanto dopo una delusione così grande è normale che aleggino fantasmi e scorie. È successo anche a me quando ho dovuto gestire una precedente retrocessione”. Il direttore sportivo Mauro Meluso parla così a Tuttob.com della situazione in casa Frosinone, club dove ha lavorato per un triennio in passato, dove è maturato nei giorni scorsi l’esonero di Vincenzo Vivarini sostituito da quel Leandro Greco promosso dalla Primavera.
“Detto questo a Frosinone c’è un grande presidente, con cui ho avuto il piacere di lavorare in passato, e un direttore sportivo che ha fatto bene ovunque sia stato. - prosegue Meluso – Spiace per Vivarini che è uno dei migliori allenatori emergenti degli ultimi anni, ho letto che il dito è stato puntato sui giocatori, ma credo che alla base di tutto ci sia un po’ di apatia derivante, ribadisco, da una retrocessione dolorosa e immeritata”.
Poi un commento sulla decisione di affidarsi a un giovane come Greco paragonandolo allo Stellone scelto ai suoi tempi: “A capo della società ci sono due persone esperte, Stirpe e Angelozzi, che evidentemente avranno fatto le dovute valutazioni. Ricordo che quando c’ero io a Frosinone portammo in prima squadra Stellone dalla Berretti, e facemmo un percorso meraviglioso. Io poi andai via, ma gettai le basi per un progetto che vide il club ciociaro approdare in Serie A. Probabilmente in Greco hanno rivisto le stesse qualità di Stellone”.