Frosinone, Stirpe: "Non essere arrivati ai playoff non deve prevalere su quanto di buono fatto"
Giornata di conferenza stampa in casa Frosinone, con patron Maurizio Stirpe che ha fatto il punto della situazione.
Queste le sue parole, riprese da tuttofrosinone.com: "Iniziamo con un commento alla stagione appena conclusa, nella quale secondo me avevamo le caratteristiche per stare tra le prime 8, ma per una serie di ragioni la stessa si è conclusa prematuramente. Abbiamo avuto tanti infortuni in zone di campo poco sostituibili, questo unito alla stanchezza ha inciso molto. Nel girone d'andata avevamo fatto 10 pareggi che potevano essere tramutati in vittorie e sconfitte, mentre nel girone di ritorno abbiamo avuto un ruolino di marcia più netto con 8 vittorie, 8 sconfitte e 3 pareggi. Diverse sconfitte sono arrivate nel finale a rafforzare la mia tesi. A ogni modo, il giudizio sulla stagione è sicuramente positivo. Siamo partiti per salvarci, magari in anticipo, e abbiamo conseguito questo obiettivo con successo. Non essere arrivati ai playoff non deve prevalere su quanto di buono fatto. Il rammarico c'è, perché per quanto visto durante il campionato non sarebbe stato uno scandalo se fossimo arrivati tra le prime 8, non c'è però delusione: dispiace semmai per i tifosi perché giustamente loro guardano al risultato finale, mentre noi dobbiamo analizzare tutto con grande freddezza. Stare nelle parti alte della classifica necessitava di una sostenibilità psicofisica che forse non avevamo. L'unica valutazione razionale da fare è che la società è partita con un grosso progetto di rinnovamento che puntava allo svecchiamento e valorizzare i giovani e quest'anno li ha valorizzati, ha patrimonializzato una parte di essi e ha fatto un bel passo nel risanamento del bilancio societario. Oggi siamo molto più tranquilli dal punto di vista economico, anche se ci sono voluti tre anni per risanare delle leggerezze fatte in buona fede di cui sono io il primo responsabile. A questo va aggiunta la pandemia".
Prosegue poi: "Sul lato marketing e la valorizzazione delle vendite ci stiamo muovendo bene. Abbiamo recuperato dei crediti che in passato non ci erano stati pagati e tutti quello che è stato lanciato quest'anno è stato pagato al 93-98%. Cercheremo di rendere sempre più accattivante il prodotto che proponiamo ai nostri sponsor, abbiamo delle idee con Gualtieri e nella prossima stagione ci saranno novità. Vi posso dire che all'estero c'è molto interesse su quello che sta facendo il Frosinone. Non dobbiamo stupirci dunque se ci possono essere fondi interessati al Frosinone dal punto di vista finanziario. Oggi il Frosinone ha un brand che vale molto di più di sette anni fa nonostante fosse andato in Serie A. Da questo punto di vista la soddisfazione arriva dagli investitori istituzionali che sono interessati al Frosinone".
Il discorso si sposta poi sulle strutture: " Le infrastrutture sportive di Ferentino e Fiuggi stanno andando avanti. A Ferentino il progetto è già stato protocollato in comune e spero a breve ci diano il via libera per i lavori. Mi piacerebbe poter traslocare entro la fine della prossima stagione sportiva perché inizia a esserci anche un problema di spazio per far lavorare bene tutti. Apriremo anche il ristorante anche qui allo stadio e poi nel giro di uno due anni spero che avremo la strada per i tifosi ospiti".
Il tema clou va poi all'organigramma, con Fabio Grosso e il Dg Guido Angelozzi riconfermati anche per la prossima stagione. Si parte dal mister: "A Grosso abbiamo dato il compito di farci reinnamorare del calcio dopo quanto visto negli ultimi anni. Oltre questo gli abbiamo dato il compito di essere coerente in un percorso difficile. Se a obiettivo raggiunto avessimo cambiato i piani lo avrei ritenuto scorretto. Grosso ha il contratto con noi e nessuno mette in discussione la sua permanenza, al massimo lo si può chiedere a lui. Sono soddisfatto del suo lavoro, se poteva farlo meglio o peggio è una valutazione che lascio a voi. Per me è confermato altrimenti non sarei coerente con quanto detto. Il direttore Angelozzi sta qui con noi. Anzi, tra qualche giorno parlerà per un punto sul mercato, non ne parlo io".
Solo una nota sulla squadra: "Charpentier? Non so se lo riscatteremo, sicuramente quando parlavo degli infortuni avuti è stata una perdita importante per noi perché era colui che aveva segnato più di tutti".
Conclude: "Il Frosinone ha fatto una finale nel primo anno della pandemia e se ci fosse stata la possibilità di andare allo stadio probabilmente avremmo fatto il pienone. L'anno scorso eravamo partiti bene ma poi la discontinuità dei risultati ha influito. Quest'anno non c'è mai stata una condizione stabile per poter valutare perché è sempre stato il Covid ha condizionare i tifosi. Se guardiamo la gara con il Pisa c'era il 50% della capienza, nei momenti migliori forse c'era un 20% in più. Io credo che possiamo puntare a uno zoccolo duro di 5-6000 persone sempre presenti e altre 4000 che vengono allo stadio in parte se trovano le condizioni adatte a venire in parte in base ai risultati".