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Venezia, Vanoli: "Capolavoro dei ragazzi. Del futuro non chiedetemi, ora voglio godere"

Venezia, Vanoli: "Capolavoro dei ragazzi. Del futuro non chiedetemi, ora voglio godere"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 2 giugno 2024, 23:47Serie A
di Luca Bargellini

Dopo aver centrato la promozione in Serie A con il suo Venezia, Paolo Vanoli si presenterà in conferenza stampa per raccontare le emozioni del match vinto al 'Penzo' contro la Cremonese.

"E' stato un capolavoro dei ragazzi che si sono meritati. Dall'inizio alla fine. Voglio ringraziare la società che mi ha dato la prima opportunità nei professionisti. In più penso che sia gran merito della gente di Venezia. Dobbiamo goderci questo momento".

I tifosi cantano 'Vanoli resta con noi': qual è il sui futuro?
"Da quando sono arrivato penso a questo momento. Non chiedetemi nulla. Adesso me la voglio godere".

Quando ha iniziato a credere nel sogno?
"La gara dello Spezia ero convinto di portarla a casa. Credevo che a Como qualcosa sarebbe potuto succedere, ma lì in quel momento ci ha fatto capire che potevamo riuscirci comunque. Abbiamo affrontato i playoff in maniera stratosferica. Superando due squadre come Cremonese e Palermo che potevano ambire alla Serie A. Dopo la gara di Spezia siamo stati bravi a staccare e riprendere. Questo ci ha permesso di affrontare i playoff nel modo giusto. Dopo Spezia ai ragazzi ho chiesto se mi sapevano spiegare il perché e alla fine gli ho spiegato io. Ovvero che non credevano quanto me. I ragazzi hanno capito. Prima dei playoff ho poi preso i difensori e gli ho detto che per vincere avremmo avuto bisogno di quattro prestazioni super da parte loro. Perché in Italia si vince con le difese di alto livello".

Questa l'impresa più grande della sua carriera?
"Siamo cresciuto step dopo step. Obiettivi raggiungibili che col tempo ci ha permesso di creare qualcosa d'incredibile. Poi con il mercato di gennaio con l'addio di Johnsen ho dovuto cambiare gioco e ci siamo riusciti".

Vittoria più bella di quella in Russia con il CSKA Mosca?
"Quella è stata un'esperienza bellissima, con una pressione mediatica pazzesca e in un momento difficile. Questo di oggi è un capolavoro figlio della crescita. Che ci ha fatto riconquistare i tifosi: gli stessi che in questa partita ci hanno trascinato. Un grazie voglio che arrivi anche al mio staff che è stato fondamentale"

Come ha fatto a tenere insieme il giocattolo dopo la cessione di Johsen?
"Sono stato sincero. Ho palesato la mia delusione alla società ma sono un professionista e ho promesso loro che avrei dato comunque tutto per centrare la promozione. Ammetto che quel momento mi aveva ferito e ancora non l'ho capito. Non c'è stata mai una spiegazione limpida. Io non ho mai criticato il presidente e oggi va ringraziato: per aver creato una casa al club, che ci paga tutti i mesi e che ha tanta voglia di fare. Anche se può sbagliare".

Cosa dice dell'entusiasmo della tifoseria?
"Mi fa venire i brividi. Il Penzo pieno mi ha regalato emozioni. Perché il calcio è emozione, devi andare in campo per emozionare. Puoi soffrire, sbagliare, ma dando sempre tutto".

Chi le ha lasciato qualcosa in più il Parma del tre trofei o Antonio Conte?
"Il Parma mi ha dato tanto e io ho dato tanto. Una volta smesso ho avuto la fortuna di incontrare Sacchi nel settore giovanile della Nazionale e Conte poi che mi ha dato la possibilità di vedere club importanti come Chelsea e Inter. Mi ha fatto capire come si può gestire una società per creare una mentalità vincente al di là. Tutte queste persone lasciano un'influenza su di te, che poi col tempo viene amplificata dalla personalità".

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