Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Venezia, Altare: "Serie A difficile, dobbiamo aiutarci e non guardare in faccia nessuno"

Venezia, Altare: "Serie A difficile, dobbiamo aiutarci e non guardare in faccia nessuno"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 14 agosto 2024, 15:00Serie A
di Paolo Lora Lamia

In conferenza stampa è intervenuto il difensore del Venezia, Giorgio Altare. Di seguito le parole espresse dal calciatore, riportate da Tuttoveneziasport.it.

La fase offensiva nel match contro il Brescia è sembrata diversa dalle uscite precedenti, più spavalda e offensiva: qual è il tuo punto di vista? Qual è il nuovo approccio del nuovo allenatore?
"Sicuramente sono diversi i concetti che ci chiede il mister rispetto all'anno scorso. Ci sarà modo e tempo per lavorarci, ma lo stiamo già facendo. Dobbiamo aiutarci per fare in modo che le cose riescano, che il gruppo sia compatto ed eseguire ciò che il mister ci chiede, a partire dal gioco con la palla con il portiere. Dobbiamo dare il massimo, pronti tutti insieme per questa avventura".

Gytkjaer ha affermato dopo la partita di Brescia che si subiscono troppi gol: qual è il tuo pensiero?
"Ha assolutamente ragione. Dobbiamo continuare a lavorare su ciò che è stato fatto di sbagliato e di aiutarci sempre. Quest'anno sarà un campionato molto difficile, in cui arriviamo da neopromossa. Dobbiamo fare di tutto per tenercelo stretto. Siamo una squadra giovane e dobbiamo aiutarci. Quello che chiedo ai miei compagni è di non guardare in faccia a nessuno, oltre che di pensare a noi stessi e di dare il massimo, essendo sempre positivi. Poi piano piano riusciremo a fare ciò che dobbiamo".

Potrebbe aiutarvi l'arrivo di un giocatore di esperienza per il reparto difensivo?
"Sicuramente, ma sarà la società a prendere questo tipo di decisioni. Comunque tra noi ci sono giocatori che la Serie A l'hanno già fatta. Cercheremo di dare il massimo, perché come ho detto l'anno scorso per la Serie B, se corri più degli altri hai fatto un passo in avanti. Quest'anno c'è anche la qualità, che è molto importante. Dobbiamo aumentare quest'ultima per arrivare al livello degli altri, continuando a correre di più. Dovremmo affrontare le partite con il coltello fra i denti e pedalare per la nostra strada".

Contro la Lazio, vista la squalifica di Idzes, dovresti essere il titolare designato: ti senti pronto? Ti senti già al top a livello di condizione fisica?
"Sì, mi sento già pronto. Lo sono in qualsiasi momento, a prescindere dalle scelte del mister. Sono sempre a disposizione e non si può non esserlo quando c'è da approcciare una partita e un campionato del genere. Sei al massimo delle tue capacità e potenzialità ed è bello. Non guarderò in faccia nessuno. Incontreranno un Giorgio più tosto rispetto all'anno scorso e quando avevo approcciato la categoria con il Cagliari".

Quanto può aiutare, soprattutto nel reparto arretrato, il fatto che siete gli stessi della scorsa stagione?
"Certo che può esserlo. La comunicazione nella squadra è una cosa fondamentale. In più c'è grande motivazione e anche se c'è un momento negativo, un incitazione al compagno è fondamentale. Così da neopromossi si può fare uno step in più, anche contro squadre come Milan, Inter e altre squadre forte. Il mister ci chiede di giocare a pallone anche contro squadre così e per farlo ci lavoreremo in settimana".

Il gioco di mister Di Francesco è tanto diverso da quelli di Vanoli?
"Sono due allenatori che vogliono che si giochi la palla. Magari il mister è più diretto, però non è cosi differente".

Ci sono tanti attaccanti forti in Serie A, con quale non vedi l'ora di duellare?
"Zaccagni comincerò a studiarlo già da domani. Ci sono tanti attaccanti forti e il dettaglio fa la differenza. Oltre all'atteggiamento e l'unione della squadra".

Guardando alle precedenti uscite, i braccetti si spingono molto in avanti.
"Sì, il mister ci chiede molto di attaccare la linea. Se possibile continueremo a farlo per dare fastidio all'avversario".

La partita di Brescia ha lasciato qualche ruggine o aspetto negativo? La prestazione può essere stata figlia della preparazione e dei carichi pesanti che hanno tolto brillantezza?
"Siamo rimasti dispiaciuti dal risultato. Fa male perdere contro una squadra di Serie B. Dovevamo magari avere più un atteggiamento cattivo. Non è che non l'abbiamo approcciata bene perché se avessimo segnato subito con Christian (Gytkjaer ndr) la partita sarebbe cambiata. Abbiamo fatto buone cose però anche loro hanno mostrato tenacia. Abbiamo perso troppi contrasti però non è successo niente di particolare. Stiamo già lavorando sugli errori commessi per poi giocare meglio domenica".

A parte Duncan, Jajalo e Zampano, come pensate di superare l'handicap dell'inesperienza in Serie A?
"Insieme. Tutti e ventiquattro giocatori, dal primo all'ultimo. Aiutandosi, guardando ogni dettaglio di ogni giocatore avversario, con la comunicazione. Si vince in undici e si perde in undici. Poi con l'esperienza di Duncan e degli altri ci faremo consigliare su come approcciare diverse partite, dalle squadre più forti, alle concorrenti".

La Lazio ha cambiato molto per questa stagione tra guida tecnica e giocatori: incontrarla adesso può essere un vantaggio o è più un incognita?
"Nel girone d'andata dovremo dare il 110% perché nessuno sa come andremo a giocare e cercheremo di sorprendere con le nostre armi. Nel girone di ritorno ci si conosce di più. C'è che si gioca la salvezza, chi il campionato e quindi c'è differenza. Dovremmo dare il massimo in questo girone d'andata. Gli altri ci conoscono, ma non bene come nel girone di ritorno. In ogni caso il campionato è lungo e sta a noi. Ci vorrà il coltello tra i dente e pedalare. E' un campionato che ci siamo guadagnati tra noi e con i tifosi e dobbiamo andare avanti per la nostra strada, senza se e senza ma. Ci saranno dei momenti negativi, ma fa parte del calcio".

Con il ritiro di Marco Modolo, che comunque è rimasto nello staff, tu che sei stato visto da subito come un leader dello spogliatoio senti questa responsabilità ancora maggiore?
"Sì e anzi cercherò ancora di più la compattezza dello spogliatoio. Di essere più positivi anche quando si perde. Invece, ai tifosi chiedo anche nei momenti di difficoltà: sosteneteci e sosteneteci. E' la parte fondamentale, come ho chiesto nei momenti di difficoltà o nelle pazzie che facevo io in campo. E' una cosa che dava a me e ai miei compagni quella corsa e cattiveria in più anche contro le squadre più piccole. Sono sicuro che le squadre che verranno nel nostro stadio faranno fatica. Guardando il numero degli abbonati sarà una bella bolgia e daremo a tutti filo da torcere".

L'anno scorso con la promozione ti sei tuffato in laguna: ripeterai questo gesto in caso di salvezza?
"L'avevo sognato nel caso fosse successo ed è successo. Chiusa quella parentesi ora se ne apre una più bella ed emozionante".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile