Salernitana, caso Dia rientrato a metà. Calciatore convocato, ma occhio al contratto

Boulayè Dia torna a disposizione di Paulo Sousa. Un mese dopo l'esplosione di un caso che non si è del tutto chiuso e che ha spinto la stragrande maggioranza della tifoseria a etichettare il centravanti come "traditore" (calcisticamente parlando, s'intende), ecco che il trainer granata ritrova il suo giocatore più forte. Escluse problematiche di natura muscolare e ribaltata l'iniziale diagnosi della federazione senegalese che parlava di lesione al retto femorale della coscia destra, lo staff medico ha dato l'ok per il rientro in gruppo a pieno regime e per la convocazione per la gara di domani che, per la Salernitana e per Paulo Sousa, è già di vitale importanza. La tentazione di gettarlo nella mischia dall'inizio è forte, tuttavia "bisogna escludere il rischio di lesioni e ricadute, il giocatore è fermo da tanto tempo e essere guariti non significa essere pronti per fare 90 minuti ai ritmi che richiediamo noi", come ha detto il mister lusitano in conferenza stampa post Frosinone. Senza di lui i granata hanno totalizzato appena un punto e segnato un solo gol, dati che confermano quanto l'ex Villareal sia imprescindibile. A patto che mentalmente sia carico e concentrato.

Pare che, alla base del reintegro, ci sia comunque la promessa di rivedere il contratto garantendo più soldi e l'inserimento di una nuova clausola da almeno 20 milioni di euro senza limiti di tempo ed esercitabile già dal prossimo mese di gennaio. Ipotesi che non stuzzica la fantasia di Sousa e che potrebbe andare contro quanto l'allenatore ha chiesto, ovvero trattenerlo in granata fino a giugno. E' ovvio che una soluzione del genere saprebbe tanto di "contentino" utile a far rientrare solo apparentemente il caso fino a gennaio, quando partirà per la coppa d'Africa e potrebbe riaprire il discorso con alcune società inglesi che restano costantemente in contatto con gli agenti. C'è curiosità per capire come, domani, i mille tifosi salernitani attesi al Castellani lo accoglieranno, stesso discorso per i compagni che, pur riconoscendone la forza, pare siano stati spiazzati dalla diatriba di fine agosto.