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Roma, Ghisolfi: "Ranieri ha un'esperienza magica. Lavorare con lui è fantastico"

Roma, Ghisolfi: "Ranieri ha un'esperienza magica. Lavorare con lui è fantastico"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 28 marzo 2025, 14:23Serie A
di Alessio Del Lungo

"La prima cosa da sapere, che è un po' sorprendente, è che ho sempre voluto fare il direttore sportivo". Florent Ghisolfi ha avuto le idee chiare fin da quando era più giovane. Il direttore sportivo della Roma ha rilasciato un'intervista a Sky Sport Insider, spiegando il suo metodo per scegliere i giocatori: "Siamo qui per costruire carattere e ambizione, quindi credo che la mentalità sia molto importante quando si sceglie un giocatore. La mentalità di un nuovo giocatore deve corrispondere a quella che vogliamo nella squadra. La Roma ha valori diversi rispetto a Juve, Milan e Paris Saint-Germain, quindi stiamo prestando molta attenzione a questo aspetto. Naturalmente, oltre alla personalità del giocatore, guardiamo anche a quello che vuole l'allenatore e alle tipologie di giocatori che chiede. La scorsa estate volevamo ringiovanire la rosa e dargli un po' più di fisicità. Per fare un buon lavoro bisogna avere una buona struttura e noi l'abbiamo appena costruita. Sono arrivato a giugno e l'intero reparto scouting era a fine contratto, non c'era nessuno. Oggi abbiamo una struttura efficace. Credo molto nel potere dell'organizzazione e del gruppo, non nel potere di una persona singola. L’obiettivo è fare scelte giuste, coerenti e positive in modo che alla fine il club diventi sempre più forte. Quando si parla di selezione dei giocatori, è sempre una scelta collettiva condivisa con le persone che lavorano con noi, soprattutto con l'allenatore".

Perché era così sicuro che Kone sarebbe diventato importante per la Roma?
"Come ho detto prima, è stata una scelta collettiva. Io ero convinto, ma anche l'allenatore, che al tempo era De Rossi, e tutti eravamo certi che avesse le qualità giuste a livello di fisicità, tecnica e anche di mentalità. Sappiamo quanto sia difficile per un nuovo giocatore inserirsi nella Roma, ma Manu ha il carattere per imporsi velocemente. E noi dobbiamo ispirarci a questo tipo di acquisto, perché è il profilo perfetto per aiutare la squadra a progredire in tutte le caratteristiche che cerchiamo oggi per diventare più forti. Il merito è di Manu: si è integrato molto rapidamente e ha giocato da subito molto bene. Sono molto orgoglioso, molto soddisfatto per lui e per il club".

Il rinnovo di Pisilli è la dimostrazione che gioventù e identità sono le basi del futuro della Roma?
"Sì, esattamente. Come ho detto, volevamo ringiovanire la squadra, abbiamo parlato di Manu e ora di Pisilli. Anche lui è un giocatore con una grande mentalità. Vuole sempre dare tutto per il club, per la squadra e per i tifosi. Ha qualità tecniche e anche fisicità. È un ragazzo che corre molto, ha intensità ed è aggressivo. E poi se si parla di identità… Lui è proprio quello che vogliamo nella nostra squadra. Pisilli è un ragazzo fantastico, mi congratulo con i suoi genitori per l'educazione che gli hanno dato. In campo si vede che ha carattere, ma un buon carattere. Vuole aiutare la squadra a vincere, si prende le sue responsabilità quando la partita lo richiede. Tutto questo mi piace molto".

Come ha deciso di puntare su Ranieri?
"Eravamo in una situazione difficile e la scelta di Ranieri è stata molto importante per il club. Eravamo in una tempesta e avevamo bisogno di qualcuno che ci guidasse e ci aiutasse. Abbiamo parlato molto con la proprietà di Claudio. È una persona che porta molta calma, molta serenità, ma allo stesso tempo anche molta forza. La sua è una ‘forza tranquilla’. E poi ha tantissima esperienza. Ha una grande conoscenza della Roma e di Roma, la città, cosa che è molto importante. Per me è un'esperienza fantastica lavorare con lui, ancor più dal punto di vista umano che professionale, perché è un gentiluomo. Anche nelle situazioni di alta pressione ha sempre il sorriso sulle labbra. È un'esperienza semplicemente magica. È la sua ultima sfida, credo, alla Roma e ha dentro di sé il sogno di portare il club a qualcosa di grande. Fa sempre le cose con il cuore, ancora di più qui, perché è il suo club e la sua città. Quello che io devo fare è dare tutto perché sia nelle migliori condizioni possibili per realizzare il suo sogno e perché il club possa andare avanti e migliorare".

Cosa vede nella nell'ascesa di Angelino e nel suo essere un simbolo di questa squadra?
"In un certo senso è anche una mia scelta, visto che il suo riscatto è stato uno dei primi argomenti affrontati quando ho firmato per il club. Abbiamo parlato con la proprietà e con De Rossi per decidere se esercitare o meno l'opzione di acquisto. È stata una decisione collettiva per dire: 'Sì, vogliamo continuare con questo tipo di giocatore'. È un calciatore affidabile, raramente infortunato, con un grande atteggiamento e grandi qualità. Non dobbiamo dimenticare che Angelino ha giocato a un livello molto alto a Lipsia, forse dopo ha avuto qualche difficoltà in più, ma oggi sta tornando a quel livello. Nel calcio lo stesso giocatore può darti 8 o 9 su 10 ma anche 3 o 4, dipende tutto dal suo stato di salute, da come sta fisicamente e mentalmente, dalla sua mentalità e dall'ambiente lo circonda. Angelino ha tante qualità, con e senza la palla, credo sia il giocatore perfetto per la Roma e per il nostro sistema di gioco. Sono molto contento che stia facendo così bene".

È giusto non porre limiti alla vostra rincorsa verso l'alto fino anche alla lotta per il quarto posto?
"Noi non ci poniamo questa domanda, perché sappiamo da dove veniamo. Abbiamo attraversato la tempesta e ora siamo concentrati, non vogliamo mollare, questo è certo. Vogliamo dare il massimo per vedere dove arriveremo. Visto il punto di partenza, non possiamo porci limiti. Non possiamo nemmeno avere paura. Abbiamo la bava alla bocca, il coltello tra i denti e siamo pronti a continuare così e a dare il massimo. Oggi siamo riusciti a creare una famiglia. Abbiamo un gruppo unito in cui tutti danno il massimo per la squadra".

Fuori dal calcio cosa ha imparato ad amare di Roma e del nostro Paese?
"Sono felice di scoprire questa nuova cultura e la grande storia di Roma. A Roma c’è uno stato d'animo particolare, un temperamento, dei valori, un sacco di calore e sono molto felice di essere qui. Sto imparando molto anche sul calcio, che è diverso da quello francese. Qui ci sono molti club forti e tante persone competitive. È un'esperienza di crescita incredibile. C'è una grande differenza tra Italia e Francia. In passato mi sono chiesto perché i club italiani avessero prestazioni migliori in Europa rispetto a quelli francesi e oggi lo capisco. È una questione di mentalità, di determinazione e tante altre cose che sto imparando oggi. Sto anche cercando di portare la mia cultura e le mie caratteristiche. Questo è un ambiente in cui mi sento bene e in cui voglio dare il massimo".

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