Francesco Repice: "Inter, tra titolari e riserve c'è differenza. Inzaghi arriva meglio di Motta al derby d'Italia"
L'Inter vince a Berna contro lo Young Boys, un 1-0 sofferto ma che consente ai nerazzurri di Simone Inzaghi di tornare in Italia con tre punti. Ne abbiamo parlato con Francesco Repice, che ha raccontato la partita per Radio Rai: "Di buono fondamentalmente ci sono i tre punti, è evidente. Adesso l'Inter è a quota sette e inizia a piazzarsi in classifica in una certa posizione, anche se mancano ancora cinque partite. Per il resto, la mediana non benissimo: Mkhitaryan, Barella e Frattesi sono stati spesso saltati, c'è qualcosa da rivedere".
La strategia di gara?
"Io credo che una palla lunga, quando vengono ad assaltarti sempre così, si possa anche tentare. Peraltro tutti gli attaccanti dell'Inter sono bravi di testa e nella difesa del pallone: potrebbe però farlo. Poi però la verità è che ha vinto la partita".
Decisivi i titolari. Si dice spesso che l'Inter ne ha ventidue…
"Forse bisogna ripensare questo discorso. L'organico dell'Inter è fortissimo, vero, ma quelli che giocano dall'inizio sono diversi dagli altri. Non è vero che titolari e riserve sono la stessa cosa: Inzaghi ha dovuto inserire i titolari per vincere. Basti pensare all'azione del gol: l'hanno creata i quattro che sono entrati".
Barella regista?
"Non è il suo ruolo. È mortificante per lui, che può sfruttare il suo dinamismo in fase offensiva. Frattesi men che meno potrebbe farlo. Lo doveva fare Mkhitaryan, che non l'ha fatto benissimo contro lo Young Boys. L'unica alternativa a Calhanoglu è Asllani, c'è poco da ragionare: non bisogna mai spostarsi dalle cose ben codificate, altrimenti si fa casino".
Adesso c'è il derby d'Italia. Juventus e Inter arrivano da prestazioni non convincenti, con risultati diversi. Chi arriva meglio?
"Secondo me l'Inter, perché è più forte. Gioca in casa, ha comunque vinto in trasferta in Champions League, che non è una cosa da ignorare. Peraltro anche la Juve ha tanti infortunati: adesso cominciamo a pensare sul numero altissimo di partite che si giocano. Qualcuno come Rodri, che poi ci ha rimesso il ginocchio, l'aveva detto".
Per lo scudetto sarà sfida a tre con il Napoli? Chi vede meglio?
"Io vedo Napoli e Inter e basta. Anzi, vedo il Napoli davanti all'Inter. Secondo me l'unico vero fattore che sposta ha un nome e un cognome: Antonio Conte. Lui sposta tutto, è decisivo. Il Napoli è forte e non gioca le coppe: può allenarsi per una partita a settimana. L'Inter è l'unica che può correre con gli azzurri. Avrei visto in corsa anche l'Atalanta perché credo nella continuità: è vero che ha cambiato tanti giocatori, ma il lavoro con Gasperini è sempre lo stesso da anni. Lo stesso vale per Inzaghi all'Inter, ma quello che sposta tutto negli equilibri è Conte".