Prendere Mbappé è stato un equivoco. Come Kakà con Cristiano Ronaldo
"Ho un grande problema, ho pensato tutta l'estate a chi far giocare e mi ha rovinato un po' le ferie, ma a parte gli scherzi, i giocatori più forti giocheranno". Tra il serio e il faceto, Carlo Ancelotti, nella Supercoppa di Varsavia, aveva parlato di Mbappé. Di Endrick, di Vinicius Jr, di Rodrygo. Un attacco atomico ma che ha un vero problema, visto sulla carta e confermato da questi primi mesi. Di fatto ci sono due doppioni, pur differenti nelle caratteristiche e nei modi, nell'attacco Galacticos.
Perché Mbappé e Vinicius Jr, di fatto, non sono Dioscuri. Tutt'altro, sono molto simili, partono dalla stessa mattonella per determinare. Allargarsi sulla sinistra per poi tagliare verso il centro: il francese per segnare, il brasiliano per determinare saltando l'uomo. Il percorso è differente, ma il fine è uguale: essere il migliore al mondo. Era già capitato nella storia Real Madrid, nel 2009, quando Florentino Perez decise di puntare su Cristiano Ronaldo e Kakà. Sembra che la dicotomia sia la stessa, con un aggravante: Vinicius Jr è arrivato secondo al Pallone d'Oro, ma di fatto è un sacrificato sull'altare di Mbappé. Al netto del rigore sbagliato da ieri, il transalpino va a pesticciare le stesse zone di campo. Lo ha fatto anche in Supercoppa, dove ha determinato con il gol.
Insomma, magari le vacanze rovinate no, ma Ancelotti ora deve trovare la chiave di un attacco che, probabilmente, avrebbe preferito un Osimhen, un Haaland, un Gyokeres al posto di Mbappé.