Perché il pubblico di Riyadh ha fischiato il minuto di silenzio per Gigi Riva
Fischi durante il minuto di silenzio per Gigi Riva. Le immagini da Riyadh hanno colpito tutta Italia: appresa la notizia della morte di Rombo di Tuono, la Lega Serie A ha subito organizzato, d’accordo con la FIGC, un minuto di raccoglimento a inizio secondo tempo di Napoli-Inter, finale di Supercoppa italiana poi vinta dai nerazzurri, in memoria di un’autentica leggenda del calcio italiano. A “sporcarlo”, un’autentica pioggia di fischi dal pubblico saudita, che hanno colpito sia gli italiani presenti - i quali hanno, con poco successo, provato a coprirli con degli applausi - sia quelli che hanno seguito la partita in tv.
Il precedente. L’accaduto, in realtà, avrebbe potuto essere evitato ricordando un precedente neanche troppo lontano. Prima della semifinale di Supercoppa di Spagna tra Atletico Madrid e Barcellona, giocata sempre nello stadio dell’Al Nassr, lo stesso “omaggio” è stato riservato alla memoria di Franz Beckenbauer.
Perché il pubblico ha fischiato. In verità, confrontandosi con i giornalisti arabi presenti, non tutti hanno dato la stessa spiegazione. Una cosa è certa: non c’era alcuna intenzione di offendere la memoria di Riva. Nessuno ha escluso con certezza che i tifosi locali non avessero capito bene cosa stesse accadendo, ma la versione principale è stata un’altra: i fischi, in generale un qualsiasi rumore, sono considerati un modo di celebrare la fine di un raccoglimento, dato che il silenzio non è una tradizione commemorativa saudita. Non convince del tutto il fatto che siano arrivati prima della fine del minuto, specie perché altri colleghi hanno invece spiegato come, essendo appunto il silenzio estraneo alla cultura araba sotto questo profilo, i local non abbiano apprezzato questa manifestazione.
Una risposta, dicevamo, non c’è, ma tant’è.