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Il figlio di Gigi Riva: "Italia-Germania è la partita di papà. Buffon? Giusto erede"

Il figlio di Gigi Riva: "Italia-Germania è la partita di papà. Buffon? Giusto erede"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
giovedì 20 marzo 2025, 11:38Serie A
di Daniele Najjar

Nicola Riva, figlio dell'indimenticato Gigi, ha rilasciato una intervista a La Stampa oggi in edicola per parlare del ricordo del genitore nel giorno della sfida fra Italia e Germania, che rievoca ricordi legati alle sue gesta ai Mondiali: "Papà e Beckenbauer sono morti a distanza di 15 giorni dopo una vita a sfidarsi e stimarsi: credo si siano subito dati appuntamento in Paradiso per la rivincita", le sue parole.

La mente va alla "partita del secolo": quell’Italia-Germania 4-3 dei Mondiali 1970. Nicola racconta di come il padre lo coinvolgeva nei suoi ricordi al riguardo: "Lui non amava rivedere i suoi gol: non voleva autocelebrarsi e ogni volta era una faticaccia tirargli fuori un ricordo. Ma Italia-Germania 4-3 è stata l’unica che riusciva a rivedere. Quella è la partita per eccellenza, più importante anche dell’Europeo’68 dove segnò". Italia-Germania rimane dunque una sfida che rimanda alla mente il ricordo di Gigi Riva: "Era nel destino, evidentemente" - conferma lui - ". Sul campo l’ha affrontata una sola volta ed è stata subito leggenda, mentre ai Mondiali tedeschi del 1974 ha vissuto la più grande delusione della sua carriera in Nazionale. E infatti non ne parlava mai: ha cancellato quella disfatta dalla mente. Poi tante sfide da team manager, ma su tutte l’apoteosi di Dortmund con quella semifinale vinta a casa loro".

Si parla poi del Mondiale 2006, quando Nicola Riva era presente come spettatore: "Sì c'ero, senza dire nulla a papà che non voleva perché era sempre protettivo" - racconta - ". Ho visto quarti, semifinale e finale: facevamo i biglietti e spuntavamo a sorpresa. Gli rubavamo pochi minuti perché lui era sempre con i suoi ragazzi e noi facevamo il tifo per papà: il nostro sogno era che alzasse quella coppa che non riusciva a vincere da calciatore e dirigente".

Oggi il ruolo di team manager che era ricoperto dal padre, lo ricopre Gianluigi Buffon: "Lui è la persona giusta, per noi è come un fratello aggiunto. Papà stimava poche persone e Buffon era una di queste: abbiamo parlato tanto, è venuto al funerale e anche per l’80° compleanno dello scorso novembre. C’è un legame forte e siamo onorati: ha preso gli insegnamenti di papà e li porta avanti con umiltà e amore".

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