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Pancev e il flop all'Inter: "Non provo odio, fui sabotato dall'interno"

Pancev e il flop all'Inter: "Non provo odio, fui sabotato dall'interno"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:51Serie A
di Simone Bernabei

L'esperienza all'Inter di Darko Pancev non andò come i tifosi nerazzurri si aspettavano. Il Cobra ha parlato alla Gazzetta dello Sport del match di questa sera fra la squadra di Inzaghi e la Stella Rossa, altro storico club del suo passato: "E' chiaro per chi farò il tifo io: per me la Stella Rossa, assieme al Vardar, la società macedone in cui sono cresciuto, è... tutto. E non parlo solo di calcio, ma di vita. Mi ha insegnato davvero come stare al mondo. Al di là del mio tifo, è una sfida che mi dà emozioni particolari visto che ho indossato la maglia di entrambe le società: quattro stagioni da una parte e tre dall’altra, anche se con risultati ben diversi. E non solo per colpa mia...".

Ha ancora il dente avvelenato, quindi?
"Vi state sbagliando se anche voi state pensando che Darko Pancev sia amareggiato, arrabbiato e carico di odio nei confronti dell’Inter. Non può essere così. L’Inter è un grande nome da rispettare, una istituzione che è esistita, esiste ed esisterà a prescindere dalle fortune di chi ci gioca. Non posso accusarla per come sono andate le cose per me".

Allora chi accusa?
"Non faccio i nomi, ma singole persone mi hanno sabotato dall’interno. Dirigenti che occupavano posizioni altissime, inadeguati e incompetenti. Il prezzo pagato per colpa loro, non solo da me, ma anche dalla stessa società, lo si vede dal fatto che dopo è servito tantissimo tempo per tornare ai vertici. Moratti ha dovuto spendere e pazientare per 15 anni prima di cambiare davvero l’organizzazione, la cattiva atmosfera, la decadenza interna, lo spirito perdente, poi ha vinto col “maestro” Mancini. Non solo io, nella mia epoca in tanti se ne sono andati in fretta da Milano e sono riusciti a costruire belle carriere altrove".

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