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Marotta: "Il calcio e la formazione sono cambiati: serve un intervento dello Stato"

Marotta: "Il calcio e la formazione sono cambiati: serve un intervento dello Stato"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 11:23Serie A
di Simone Bernabei
fonte da Milano, Patrick Iannarelli

Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta ha parlato a margine dell'evento "Costituzione e sport" in corso a Palazzo Lombardia. Questi i pensieri del massimo dirigente nerazzurro dal palco: "Quando si parla di presidente dell'Inter si parla di una squadra che ha milioni di supporter nel mondo. Non tutti riconoscono la valenza sociale che l'Inter rappresenta, noi abbiamo una filiera di squadra di donne e uomini, tutto questo per avere 700 tesserati. Abbiamo una responsabilità sociale nei loro confronti.

I genitori spesso impongono nei ragazzi delle aspettative pesanti, noi ci troviamo a gestire queste situazioni. Dobbiamo essere capaci, siamo dotati di profili professionali. Nell'Inter c'è una selezione molto forte, non possiamo mai perdere di vista la nostra mission, ovvero considerare lo sport come palestra di vita. Non ci riusciamo spesso perché i genitori impongono aspettative fuori luogo. È un ruolo molto delicato, non solo di formazione sportiva", ha spiegato Marotta.

Il presidente nerazzurro ha poi proseguito:
"Mi rifaccio al concetto che la costituzione con l'articolo 33 riconosce il valore educativo dello sport, il contesto di riferimento è il calcio, che è molto cambiato perché è cambiato il riferimento delle squadre. Prima c'era il fenomeno del grande imprenditore, ora 12 società su 20 sono di proprietà straniere. Sono venute meno anche le forme di sponsorizzazioni locali. Queste società sono costrette a dover far pagare la retta, andiamo intorno ai 1.000 euro all'anno per ragazzino, è chiaro che una famiglia che ha un reddito basso ha un approccio diverso. I veri talenti che potevano essere i Baggio, gli Antonioni, i Del Piero, arrivano dal mondo dell'oratorio, della strada. Adesso anche l'oratorio deve far pagare la retta. Ecco allora che deve intervenire lo Stato, non ne parlo in maniera critica, il fatto di poter avere le scuole a tempo pieno e far si che accanto alla scuola ci sia la continuità nel pomeriggio può essere un aspetto.

Oggi il vero problema sono le strutture, noi come Serie A con 1,2 miliardi che versiamo all'erario siamo tra i maggiori contribuenti, e allora una defiscalizzazione per chi investe nello sport potrebbe aiutare a dotarsi di strutture per essere anche un polo attrattivo per i giovani".

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