Mai così tanti tifosi al seguito del Como: una squadra che piace ed entusiasma
Erano in tanti, tantissimi sugli spalti della “scala” del calcio. A San Siro, nella tana dell’Inter, nessuno ha voluto mancare. E chi ha potuto ci è andato visto che non ci sono state limitazioni nella vendita dei biglietti. Oltre 3.000, forse anche qualcosa in più. Un esodo azzurro mai registrato in precedenza. Una presenza anche bella rumorosa sugli spalti dello stadio di Milano, quasi un po’ come succede nelle gare casalinghe del Sinigaglia.
Merito di Cesc Fabregas e dei suoi ragazzi. Che, è vero, sono usciti sconfitti da Milano (2-0), ma lo hanno fatto a testa alta, con dignità e sfrontatezza. Elementi piaciuti ai tifosi lariani presenti che hanno visto una squadra di cuore, lottare e battersi con coraggio. Senza timori, quello che l’allenatore spagnolo aveva detto alla vigilia. E proprio Fabregas, a fine gara, ha avuto un pensiero speciale per il “popolo azzurro” che è stato sugli spalti di San Siro lunedì sera:”Grazie per averci fatto sentire il vostro calore – le parole dell’allenatore -. Crediamo di avervi resi felici ed orgogliosi di questa squadra, non siamo venuti a difenderci e basta, ma abbiamo provato a fare la nostra partita”.
Insomma, un feeling che continua dopo la cavalcata della B lo scorso anno. Il Como in A è partito discretamente bene, poi si è un po’ inceppato. I risultati non sempre sono arrivati, ma i tifosi ci sono sempre stati. Attaccamento alla squadra e bel calcio che piace. Poi se arrivassero i punti per migliorare la classifica meglio ancora. Ma intanto a San Siro, vigilia di Natale, un affetto mai visto prima. Che Fabregas ha subito notato e fatto suo a fine gara. Ora, prima del 2025, ultima gara in casa con il Lecce lunedì 30. E per il “piccolo” Sinigaglia in vista un nuovo pienone. Capienza massima 10,560 spettatori: da inizio campionato ogni gara casalinga è stato un sold-out.