Le pagelle del Napoli - Rrahmani e Buongiorno al top, Lukaku si perde nei fischi
INTER-NAPOLI 1-1
(43' Calhanoglu; 23' McTominay)
Meret 5,5 - Attento su Acerbi, molto meno quando Calhanoglu pesca il jolly: gran tiro, ma la traiettoria non è impossibile da leggere. Nella ripresa si riavvicina alla sufficienza con un paio di parate decisivo.
Di Lorenzo 6 - Ordinaria amministrazione, non soffre troppo Dimarco ma non supera quasi mai la metà campo.
Rrahmani 7 - Appoggia sul corner per McTominay, dietro sofferenza pari a zero. Non il migliore della difesa azzurra…
Buongiorno 7,5 - … solo perché c'è questo signore. Sempre presente, non lo saltano praticamente mai. Chi lo voleva nerazzurro non sbagliava: prestazione gigantesca.
Olivera 6 - Di mestiere su Lautaro, forse anche con la mano. Poco presente in spinta, attento in fase difensiva.
Anguissa 5 - Con la sua fisicità domina Mkhitaryan, il problema è che sbaglia quasi tutte le scelte. Un rigorino su Dumfries, ma se lo poteva evitare comunque.
Gilmour 5,5 - Nelle marcature costruite da Conte, è quello che lascia più spazio al diretto avversario, Calhanoglu. Che infatti lo punisce quando ha metri e secondi per tirare. Con palla al Napoli regia scolastica. (Dal 60' Lobotka 6 - Senza infamia e senza lode, non cambia la gara).
McTominay 6,5 - Sblocca la partita e offre un gran bel duello con Barella. Sparisce, come tutto il Napoli, nel complicato secondo tempo.
Politano 5,5 - Tanto lavoro in fase di non possesso, ma non riesce mai a trovare spazi in cui rendersi pericoloso in contropiede. (Dall'84' Ngonge s.v.).
Lukaku 4,5 - San Siro non ha dimenticato: quando la palla gli gravita attorno, i decibel arrivano al limite di sostenibilità. In serate del genere o ti esalti o ti deprimi: Big Rom, in carriera, si è quasi sempre spento, oggi non fa eccezione. (Dal 77' Simeone 6 - Poteva fare meglio, ma non era facile: sua l'ultima occasione).
Kvaratskhelia 5,5 - Parte pericoloso, si perde col passare del tempo. Suo l'angolo sporcato che sblocca la partita.
Antonio Conte 6 - L'ha preparata in modo maniacale, si percepisce sin dai primi istanti di gara. All'ultimo rischia anche di vincerla, la priorità era chiaramente non perdere e ci riesce.