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L’Inter col Bayern non è più sfavorita: com’è cambiato il mondo. Gasp-Inzaghi, la resa dei conti

L’Inter col Bayern non è più sfavorita: com’è cambiato il mondo. Gasp-Inzaghi, la resa dei contiTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:00Serie A
di Ivan Cardia

La gioia per la vittoria sul Feyenoord, l’attesa per i quarti di finale con il Bayern Monaco, ma prima ancora quella per lo scontro scudetto con l’Atalanta. In casa Inter i sentimenti sono misti, per lo più positivi, pur con un occhio all’infermeria: ieri gli esami a cui si è sottoposto Stefan De Vrij hanno escluso lesioni al ginocchio, da capire se l’olandese sarà a disposizione sabato sera. Ci saranno Lautaro e Frattesi, mentre sugli esterni continuerà l’emergenza.

L’Inter col Bayern non è più sfavorita. E questo nonostante il gap economico e strutturale resti imponente. Prima di guardare alla Dea, il pensiero corre a quel che sarà ad aprile e a quel che è stato nella stagione 2022/2023. Chiusa dalla finale di Istanbul, ma caratterizzata nel girone dal doppio ko con i bavaresi: sembravano una montagna insuperabile. Due mondi diversi, la corazzata europea e l’outsider. Ad aprile, nonostante la narrazione sull’Inter alterni fra la miglior squadra del mondo - quando si pretende che vinca sempre e comunque - e una formazione con mille limiti - quando poi capita che fisiologicamente qualche punto lo lasci per strada -, i nerazzurri sfideranno il Bayern da pari a pari. Non era scontato, non era neanche immaginabile 2-3 anni fa. È l’approdo, a prescindere da come finirà, del miracolo sportivo compiuto da Simone Inzaghi e dai suoi giocatori.

La resa dei conti. Domenica sera a Bergamo ci sarà un pezzo di scudetto: non sarà decisiva, ma di lì in poi ne resteranno solo altre nove da giocare. A dover fornire delle risposte, e non solo perché gioca in casa, è soprattutto l’Atalanta: dopo il roboante 4-0 di Torino, è l’occasione per la Dea di iscriversi a tutti gli effetti a quella corsa tricolore che per i bergamaschi sarebbe storica anche solo in termini di partecipazione. Per l’Inter, vincere avrebbe il significato di trasformare la volata a tre in un potenziale duello col Napoli. Per i due allenatori, che non si stanno troppo simpatici e - pur con grande educazione - non ne hanno mai fatto mistero, è l’ennesimo confronto: da gennaio 2021 a oggi (era alla Lazio all’epoca), Inzaghi batte regolarmente Gasperini. Ma i precedenti e le sette vittorie consecutive - otto più due pareggi nelle ultime dieci gare - non vanno mai in campo.

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