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Inter, Pavard: "Ecco come nasce Benji l'interista. Avrei fatto il barbiere se non avessi giocato"

Inter, Pavard: "Ecco come nasce Benji l'interista. Avrei fatto il barbiere se non avessi giocato"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 27 ottobre 2023, 19:53Serie A
di Dimitri Conti

Lunga intervista a DAZN per Benjamin Pavard, difensore dell'Inter, cominciando dal raccontare come nasce la frase "Arriva Benji l'interista", scritta sui social prima dell'approdo in nerazzurro: "Ne avevo parlato con gli amici, adoro la musica italiana e stavo ascoltando 'Gigi l'Amoroso'. Mi sono sentito interista, è da tanto tempo che volevo esserlo. Sono molto contento di far parte del club che ha dei tifosi super. Speriamo di fare delle belle cose insieme. C'è una grande energia in spogliatoio, sono sicuro che faremo grandi cose".

Quando ha cominciato a giocare a calcio?
"Da piccolo. Mia madre giocava a basket, e io giocavo con lei ma con i piedi. Così subito mi hanno iscritto in un club in cui mio padre era l'allenatore".

Cosa avrebbe fatto, se non fosse diventato calciatore?
"Barbiere (ride, ndr). Mi sono sempre piaciuti i capelli... Non lo so, ma non ci ho mai pensato".

Il primo ruolo in campo?
"Attaccante, ero un numero 9 come Inzaghi".

Il giocatore che l'ha ispirato di più?
"Soprattutto Sergio Ramos. Anche se quando ero piccolo, all'Inter giocavano Zanetti, Cambiasso, Samuel, Ronaldo... Li guardavo oppure li sceglievo alla PlayStation".

Un momento difficile della sua carriera.
"La mia prima partita da pro con il Lille. Il mio percorso da calciatore ha avuto momenti difficili, ma mi sono sempre rialzato con l'aiuto della mia famiglia. E' grazie a loro che ora gioco all'Inter. Mio padre mi ha dato l'insegnamento più importante, mi ha donato la sua mentalità e non lo dimenticherò mai".

Il Mondiale vinto in Russia.
"Nessuno pensava che avrei giocato un Mondiale, neanche io. E' successo tutto molto in fretta, credevo che non avrei giocato nemmeno una partita. Invece ho avuto l'opportunità di giocare contro l'Argentina e ho segnato. Ho realizzato un sogno di infanzia vincendo la Coppa del Mondo".

Tre caratteristiche per definire il Pavard giocatore.
"Ho un buon posizionamento, sono bravo nei passaggi e ho grinta".

Nel calcio, conta più il talento o la determinazione?
"La seconda, perché il talento a volte non basta a meno che tu non sia Messi. Sono una persona a cui piace lavorare, che ha raggiunto i suoi traguardi proprio grazie al lavoro. Me lo sono meritato, ma manca ancora tanto da fare".

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