Il PSV cambia, la Juventus no. Anche le scelte di Motta non modificano nulla
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PSV Eindhoven-Juventus è stata una gara dai due volti. Uno nel primo tempo, con i bianconeri che sono riusciti a gestire la partita. Totalmente il contrario del secondo tempo, con il gol di Perisic a sparigliare le carte, bravo a inchiodare un filtrante molto potente di Noa Lang e mandarlo all'angolino dove era impossibile arrivare per Di Gregorio. Come una settimana prima è stato il croato a mettere tutto in parità, ma il piano inclinato della partita è rimasto tale anche dopo il pareggio di Timothy Weah.
La Juventus non ha più reagito, con Motta che ha deciso di non intervenire troppo. Di sporcare il meno possibile il proprio modo di giocare, codificato, con Bosz che è riuscito a irretire gli attaccanti, trovando poi nel finale la zampata di Saibari, bravo a risolvere un errore elementare da parte di Gatti, che ha perso il contatto visivo con il pallone, lasciando spazio al pareggio.
Come se si giocasse in discesa, la palla finiva sempre troppo spesso nell'area bianconera, quasi mai in quella olandese. Al novantesimo la decisione di cambiare Kolo Muani con Vlahovic lascia qualche dubbio, soprattutto nel momento in cui dovresti segnare per vincere e passare il turno. La Juve non ha mai modificato il proprio atteggiamento, andando incontro a una sconfitta ancor prima tattica che tecnica.
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