Il pres. dell'Assoagenti Galli replica a Gentile: "Se non allena da 17 anni non è colpa nostra"

Dopo le parole di Claudio Gentile, l'ex CT della Nazionale Under 21 che sulle pagine di Repubblica aveva accusato alcuni procuratori di essere tra i responsabili del suo allontanamento dall'azzurro, è arrivata nelle scorse ore la replica di Beppe Galli, il presidente dell'Assoagenti, che sempre sulle colonne di Repubblica ha voluto replicare a Gentile: "Se Claudio Gentile farà subito nomi e cognomi, le sue parole avranno un senso. Altrimenti il suo è stato un attacco offensivo alla nostra categoria per cui dovrà rispondere nelle sedi opportune. Se non allena da 17 anni non è certo colpa dei procuratori", spiega Galli.

Galli difende la categoria.
"È l’ora di finirla, qualsiasi cosa succeda è sempre colpa nostra. Facciamo il nostro lavoro e non prendiamo quelle decisioni di cui spesso ci assumiamo la colpa per coprire un giocatore oppure un club. Muoviamo molti soldi, è vero, ma gli ingaggi stellari sono la conseguenza di un mercato sempre più esagerato".

Su un possibile incontro per chiarirsi con Gentile.
"Prima deve rendersi conto delle dichiarazioni gravissime rilasciate a Repubblica. Poi chiedere scusa e fare i nomi, in modo da aiutarci a individuare quei colleghi cui si riferisce. Come in ogni categoria ci possono essere delle mele marce, ma se Gentile non dice chi l’avrebbe danneggato, portando prove, l’intervista è stata solo un’ondata di fango da cui ci metteremo al riparo. Per l’assenza dalla panchina lunga diciassette anni, a quel punto, dovrà trovare altri responsabili".