Il Parma nella sofferenza si riscopre compatto ed equilibrato. Qual è la reale dimensione?
Il campionato del Parma non sarà una passeggiata e questo la squadra di Pecchia lo ha imparato in queste ultime partite. Ci sarà bisogno di soffrire e lottare per meritarsi la salvezza e oggi il Parma ha dimostrato di esserne capace. Il punto conquistato a Bologna è oro per come si era messa la partita e ci restituisce un Parma battagliero, che con grande carattere ha saputo superare alcune delle difficoltà riscontrate nelle ultime, sventurate, uscite. Ma andiamo con ordine, perché ci sono due partite da commentare. La prima parte di gara ha visto due squadre fronteggiarsi a viso aperto e giocarsela alla pari, duellando in mezzo al campo e mantenendo l’intensità altissima. Il Parma non è stato assolutamente perfetto, ma finalmente è tornato a dare l’impressione di una parvenza di equilibrio. La squadra è sempre stata perfettamente dentro la partita, senza cali. C’è stata qualche difficoltà nella primissima fase di impostazione, soprattutto perché Italiano è riuscito ad oscurare Bernabé con una marcatura asfissiante, ma quando il Parma recuperava in zona alta è riuscito più volte con qualità a creare buone occasioni. In fase difensiva c’è stata maggiore attenzione, anche se ci sono diverse cose da rivedere: il Bologna non è riuscito a punire i ducali, ma qualche marcatura imperfetta e soprattutto qualche difficoltà nel gioco aereo si sono viste. Arriviamo così al 52’, quando Di Bello estrae il rosso a Coulibaly. Da qui in poi inizia un’altra partita. Il quarto rosso stagionale poteva essere una mazzata che uccideva una squadra scottata dai recenti risultati. Invece qui c’è stata la grande reazione d’orgoglio e di carattere di un gruppo che non ha accettato di perdere, lottando con i denti per strappare un punto. Con grande umiltà, il Parma ha lasciato al Bologna il pallone di gioco e nelle difficoltà il gruppo si è compattato, sia nel concreto a livello tattico che in senso figurato. La difesa è diventata impenetrabile e ha messo in mostra il miglior Balogh da quando è a Parma. Strenuamente il Parma ha combattuto fino alla fine, ritrovando solidità ed equilibrio, la cui assenza era costata punti pesanti nelle ultime uscite. Questo pareggio dà ossigeno alla squadra prima della sosta e soprattutto insegna ai ragazzi quale deve esser lo spirito per restare in Serie A.
Discusso della gara contro il Bologna, una considerazione è giusto farla su quest’ultimo mese del Parma. Alla sosta nazionali di un mese fa, il Parma arrivava da squadra rivelazione del campionato. La grande sorpresa della Serie A per quanto espresso in campo: 4 punti raccolti contro Fiorentina, Milan e Napoli, che per quanto espresso stavano fin stretti. Un mese e soprattutto quattro partite dopo, il Parma di punti ne ha sei: ma nel mentre ha affrontato Udinese, Lecce, Cagliari e Bologna. Un bottino di soli due punti che, al di là degli episodi, non è assolutamente sufficiente. Il bel gioco ha lasciato spazio alle preoccupazioni attorno ad una rosa che non ha saputo gestire i momenti, finendo vittima delle proprie distrazioni. La Serie A non aspetta nessuno e i punti persi in questo mese non sono cosa da poco. A condizionare questi risultati anche le espulsioni: ben 3 in 4 partite, già 4 se consideriamo l’intero campionato. Per ogni squadra sarebbe compromettente giocare sempre con l’uomo in meno, figuriamoci per una neopromossa. Su questo quindi qualcosa va sicuramente registrato. Così come nel reparto arretrato: oggi è arrivato il primo clean sheet, e questo si aggiunge ai tanti segnali positivi di questo derby, ma gli otto gol presi nelle precedenti tre gare preoccupano. Anche e soprattutto perché il Parma ha già perso il pilastro della sua difesa, Circati, per il gravissimo infortunio. I risultati di quest’ultimo mese evidenziano come il Parma forse abbia pagato lo scotto del salto di categoria. La forza e lo strapotere messi in mostra nelle prime gare non sono nulla senza la capacità di gestirsi e soffrire. Un qualcosa di nuovo per il Parma ma che oggi abbiamo visto e proprio per questo il pareggio assume un valore emblematico. Anche se ora la vittoria manca da cinque partite: dopo la sosta, non basterà più un pareggio.
Quindi, cosa aspettarsi dal resto della stagione del Parma? Il vero Parma è quello visto all’inizio o quello dell’ultimo mese? Interrogativi che troveranno risposta dopo la sosta, quando i crociati dovranno dimostrare di aver fatto quello step di maturità in più per dimostrare di poter competere a questi livelli. La tenuta mentale nell’arco della stagione sarà decisiva e questa squadra deve trovare un po’ di stabilità, sul campo come fuori. L’esuberanza dei giovani è imprescindibile per questa squadra, ma senza il sangue negli occhi la qualità non basta. Il sacrificio dei vari Man, Bonny, giocatori meno inclini alla corsa all’indietro, ha testimoniato perfettamente ciò che chiede Pecchia al suo Parma. Dopo la sosta Delprato e compagni affronteranno prima il Como in trasferta e poi l’Empoli in casa. Due scontri diretti che ci diranno molto sullo stato di salute della squadra, che ora deve assolutamente tornare a vincere. Non basta aver dimostrato di avere dei valori, ora quella grinta e quella voglia di fare risultato devono diventare identitari tanto quanto il gioco propositivo caldeggiato da Pecchia. Sarà una stagione lunga e delicata, ma il Parma ha gli elementi per salvarsi. Non sarà una passeggiata: lo ha detto Pecchia, la salvezza sarà una maratona. Sarà fino in fondo una guerra: ma la squadra di Pecchia oggi ha dimostrato di poter indossare l’elmetto.